Caterina Margherita

Scrittura
Fotografia
Arte Pubblica
Arti Visive
Caterina
Margherita
Città
Venezia
Nazione di nascita
inghilterra
Provincia
Venezia
Età
44
Profilo
I lavori site specific di Caterina Margherita, nascono da una attenta indagine sul senso del luogo. Sono opere che originano dall’interesse per le relazioni che si instaurano tra le componenti la configurazione spaziale per come questa è colta dallo sguardo. Centrale è una riflessione sulla percezione visiva e sulle caratteristiche della percezione dello spazio. I lavori meno recenti sono maggiormente legati alla scultura, nel tentativo di esplorare il dialogo tra lo spazio e l’opera, attraverso l’uso di materiali poveri, come gesso o cemento. Com’è proprio della scultura, nell’accezione classica, il fine è di instaurare una relazione tra la forma e il contesto in cui viene immessa, trovando l’opera, in questo modo, interezza e soluzione. Diversamente, nelle opere più recenti, l’artista rinuncia a caricare e riempire lo spazio di ulteriori sollecitazioni ma piuttosto punta mettere in luce quanto già in esso si trova. Attraverso la produzione di immagini, l’artista sottolinea i particolari e le atmosfere del luogo in cui si trova lo stesso spettatore. Spesso, il luogo della mostra, che può essere una galleria, un museo, un bar, uno spazio di passaggio metropolitano, diviene l’oggetto della ricerca che è presentata agli spettatori nel luogo stesso, così che artista e pubblico possano partecipare di una medesima esperienza percettiva. La finalità è di rivalutare aspetti formali trascurati e di sollecitare nello spettatore uno spirito investigativo rispetto alla scena che lo circonda. Il processo scelto è quello della costruzione site specific che tende a coinvolgere direttamente il pubblico nella costruzione o ricostruzione dello spazio, com’è nell’installazione Peep, realizzata presso il caffè Aurora di Venezia. In altri casi viene presentata, come in “Road market” la ricostruzione di uno spazio reale in una prospettiva mimetica, dove questa non è ripresa solo dei fattori formali, ma anche e soprattutto degli aspetti percettivi spaziali nella loro totalità.