Chiara Arturo

Arti Visive
Fotografia
Arte Pubblica
Video & Sound Art
Chiara
Arturo
Città
Sant'Angelo d'Ischia
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Napoli
Età
40
Profilo

Ischia (NA), 1984. Fotografa e artista visiva, lavoro con fotografia digitale, video e installazioni.Durante gli anni dell’università, in parallelo con gli studi in Architettura alla Federico II di Napoli, mi concentro sulla fotografia come mezzo espressivo, con un particolare interesse per il paesaggio. Integro la mia formazione nel campo delle arti visive e inizio a partecipare ad alcune esposizioni collettive. Mi laureo con lode con una tesi sperimentale in Landscape Urbanism sulla contaminazione ambientale in Campania dal titolo "FAR WASTE: Lettura della contaminazione ambientale in Campania per un recupero urbano e produttivo". Nel 2012 entro in LAB, il Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci, una masterclass in ricerca personale che cambierà radicalmente il mio approccio alla fotografia. Tra il 2014/15 espongo con LAB al Festival Internazionale FotoGrafia di Roma e al SIFest di Savignano sul Rubicone. Dalla fine del 2014 inizio a collaborare con Antonio Biasiucci come sua assistente. Nel 2015 la prima personale alla Galleria Eloart (Ischia, NA). Nel 2016 entro nella collezione Imago Mundi Campania e partecipo come artista visiva al Live Artena. Nel 2017 espongo con Imago Mundi allo Spazio ZAC di Palermo e al Museo MADRE di Napoli; vengo selezionata tra gli autori del Festival di fotografia contemporanea di Gonzaga e sono invitata a partecipare alla mia prima residenza artistica.Dal 2017 sono rappresentata dalla Galleria Heillandi di Lugano.Attualmente lavoro ai miei progetti personali, su commissione e come assistente per l'artista Antonio Biasiucci. Vivo a Napoli ma lavoro ovunque. STATEMENTLavoro con fotografia digitale, video e installazioni.La mia ricerca personale è incentrata sull'elemento acqua e un'idea di isola, sulla percezione del paesaggio e degli spazi, sull’archiviazione del ricordo, sul modo in cui percezione e archiviazione influiscono sulla costruzione dell’immaginario; partendo da un’indagine introspettiva, con metodo cartografico, mi focalizzo sulle geografie del pensiero, le tracce, il viaggio, la visione, le ferite, i paesaggi interiori. Lavoro per accumulo e per molti anni sullo stesso tema: scavo nel paesaggio come scavo in me stessa, allo stesso modo e per lo stesso motivo. I temi sono collegati a mie ossessioni ricorrenti (l'isola e l'insularità; il mare e l'elemento acqua; il paesaggio, la traccia antropica e quella naturale, i segni della contaminazione, l'eredità ambientale; la presenza umana lontana dalla rappresentazione didascalica e le assonanze umano-naturale; la rappresentazione bidimensionale del reale; la traccia della quarta dimensione nello spazio dell'attraversamento). Cerco di mappare, fissare, per costruire un mio arcipelago di certezze. Ad ogni lavoro seguono delle ipotesi installative, delle messe in scena e quindi un modo di poter attraversare i miei lavori nella dimensione tempo.