Sindone

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Alessandro Pitré

 

Se una Sindone, alla base della sua sacralità, per il Dizionario della Lingua italiana Garzanti (1), è un “s.f. lenzuolo di lino in cui gli Ebrei avvolgevano i cadaveri / …” (1), nelle opere di Carella, è un fiume che scorre nel tempo”… questo recupero del tempo di noi, del Tempo, …”(2). Si recupera alla memoria, anche, l’Arte del sublime Kantiana (3), l’Arte, cioè, di ciò che non si può dire ma, solo, evocare. Qui, paradossalmente, se per Kant l’indicibile, ma solo evocabile, è il Sacro che, quindi, si fa Sublime è l’oggetto metallico/materiale che, in quanto tale, non si da (nel tempo non può darsi), ma affida suoi residui di materiale rugginoso alle trame del telo bianco che di essi si decora; di essi e della forma originaria, qui, evocata, appunto.

Parlando, spesso, con Carella di Spirito del Luogo, a proposito degli interventi normativi di Galasso, viene ora, di fronte ai suoi lavori, da pensare, piuttosto, allo Spirito-l’Anima (Sublime) delle cose (gli oggetti metallici).

Sempre a proposito di Spirito del luogo, di Galasso, di Beni Culturali, di loro Valorizzazione, s’è spesso detto, con Carella, del “Teatro continuo” di Burri, della sua, cercata, completa metamorfosi in ruggine, come volontà d’alimentazione dei cespugli di vegetazione (il verde di Parco Sempione) ed è evidente, immediato, il parallelo con le finalità di nutrimento delle ruggini dei lavori di Carella: nutrimento per cespugli di neuroni (per la memoria degli oggetti, non più dicibili, perché mutati dallo scorrere del tempo/fiume/telo). Questo telo, rapportato ad un fiume che, scorrendo , raccoglie, in sé, parti di ciò che incontra, quando, come qui, riportato al ‘fare arte’, pittura, più nello specifico, può porsi in relazione ad una sua concezione in area informale quando ritenuto (come tela) territorio d’azione.

Per noi, diremmo, asportazione di pezze di territorio (Luogo, per rifarci a Galasso?). Per rimanere agli scritti di Carella, per tornare al Tempo, le opere dell’artista, sono “… riflessioni, contemplazioni del-nel presente-futuro, fondamento del passato …” (2), perché inscenano l’equilibrio (2) fra questi modi del tempo: il Presente (la ruggine), il Passato (la Forma, da cui l’oggetto metallico e viceversa), il Futuro (ciò che è, e sarà, riconosciuto come l’opera di Carella). “Il contemporaneo nella S. Sindone” (2).

 

 

1) G. Culatelli (direzione), AA.w., Dizionario della Lingua italiana, Milano, Garzanti, 1963.

2) v. Domenico Carella, Sindone, 13 Febbraio, 2002, manoscritto.

3) v. H. Wolfflin, Die Klassische Kunst, trad. It. L’Arte classica, Firenze, Sansoni, 1941.