Giovanni Impellizzieri

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Teatro
Giovanni
Impellizzieri
Città
Roma
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Roma
Età
39
Profilo

Visioni

DANZA

La danza è un sistema autonomo di esistenza e a un tempo un sistema di autonomia del vivente. I sistemi viventi sono sistemi cognitivi, e il vivere come processo, è un processo di cognizione.[1]È in ogni cosa.Nella folla scomposta, nel metodico andare delle macchine affaccendate, nelle cellule, negli sciami, negli stormi, nelle amebe, nelle nature molliformi.Il paguro con il suo guscio è metafora del sé danzante che genera sempre nuovi spazi dal sé mobile.Il corpo si fa spazio, lo spazio corpo.La danza è un ambiente cognitivo, interattivo (in quanto luogo di scambio e negoziazione), generativo, poetico.Questo ambiente è espressione di una naturale drammaturgia dei corpi mediante relazioni spaziali e ritmiche.Tali relazioni concorrono al farsi e disfarsi dell’immagine attraverso i corpi, la loro esposizione."Un corpo è la sua propria scossa, il suo spasmo: altro non è che un soprassalto in più in una stretta tra due corpi, che diviene corpo del tra che apre un nuovo spazio, un nuovo fuori-di-sé agli altri e innanzitutto di sé a se stesso".[2]Amo la danza nuda, niente orpelli, ossessioni drammaturgiche. Danza è scrittura, scrittore, testo: manipolazione di anatomia e immaginazione. Danza è lettura, lettore, testo: trasposizione di architetture visibili e invisibili.Danza è osservazione, osservatore, osservatorio: icona e anti icona, chiarore chirurgico e groviglio polimaterico.Una danza autentica e viscerale distrugge sempre la memoria, una chiara la costruisce.Parafrasando Tristan Tzara il quale sostiene che la poesia è di tutti, io dico: la danza è di tutti.

COREOGRAFIA

Chiamo coreografia l’attenzione, la facoltà dello sguardo, una forma di organizzazione di oggetti sensibili (danza come oggetto sensibile), la configurazione di un sistema eterogeneo/omogeneo di materiali, sia essa virtuale e/o reale. In termini di configurazioni spaziali, l’attenzione della coreografia, seppure rivolta a oggetti e campi diversi, non è differente da quella dell’architetto, dell’arredatore di interni e di esterni, del visual merchandiser, dell’urbanista, del paesaggista, del vigile urbano, del direttore d’orchestra, del romanziere, del poeta e così via. La coreografia considera le interazioni possibili tra soggetti,oggetti, spazio, osservatore, tra prefigurazione, progettazione e aleatorietà del sistema, ogni agente situato al suo interno è primo osservatore dello stesso, la sua danza così può farsi coreografia nell’immediato suo dispiegarsi.

IN SINTESI

Danza: forma di presenza, di intensità percepibile attraverso il corpo / i corpi.Coreografia: forma di organizzazione di un certo materiale nello spazio e nel tempo.

 

[1]Maturana e Varela 1980[2]Jean-Luc Nancy, Il corpo dell’arte, pp. 29-30 , MIM EDIZIONI, 2014