MESSINA  

MUSEO REGIONALE
Viale della Libertà 465
tel. 090/361292-3

 

FILIPPO DE MARIANO

MARIA MARILENA DE STEFANO

TIZIANA DEODATO


 

 

testo critico a cura di Giampaolo Chillè

Gli interventi consentono di cogliere, attraverso le forme finite di alcune opere d'arte, il movimento infinito del pensiero che si rende manifesto tramite l'interpretazione, legge stessa della vita. Rapito da un certo sapore africano di un crocifisso tardo gotico, Filippo De Mariano, nel solco di un percorso intrapreso già da alcuni anni, fa rivivere al femminile il dramma del Golgota. Una donna, simbolo dell'Africa povera, è in croce. Madre, figlia e spirito di una realtà universale, in cui ogni cosa, manifestandosi allo stato puro, appare ai nostri occhi spasmodicamente amplificata, lasciandoci interiormente colpiti. Sovvertendo le più convenzionali disposizioni sintattiche, attraverso l'uso di materiali diversi, Marilena De Stefano, con un linguaggio really kitsch, varca la soglia epidermica della forma di una robbiana quattrocentesca, alla ricerca di ciò che da essa traluce. Tra finto chic e falso shock, così, ciò che è stereotipo diviene evasione, e ciò che è evasione stereotipo, di libertà e leggerezza, avvolte da un frusciante piumino di struzzo. Con uno stile improntato all'hic et nunc, Tiziana Deodato, sofferma la propria attenzione sulla parte mancante di un paliotto barocco a marmi mischi. Attraverso la ripetizione variata di una fantasticata forma assente, quasi un dittico, anima, in una sorta di fuga ironica e un po' infantile, gli straordinari motivi decorativi del modello con sorridenti looney tunes, lumina orationis di un discorso estetico mirante a sdrammatizzare la sacralità del musealizzato. Le opere scelte dai tre sono le stesse da anni riprodotte dagli alunni delle elementari e medie nell'ambito della manifestazione "Pittori per un giorno". Capaci forse di ascoltare ancora quel fanciullino di pascoliana memoria, loro, però, hanno scelto di essere artisti per sempre.

MUSEO REGIONALE

AUTORE IGNOTO

Autore ignoto, crocifisso, legno policromo, inizi XV sec., cm 330x228 (il Cristo cm 210x200)


Espressione di un linguaggio internazionale, raffinato e colto, nel quale si intrecciano esiti formali francesi, spagnoli e italiani, il crocifisso, tra i più alti esempi di scultura lignea quattrocentesca presenti in Sicilia, mostra un'impostazione solenne e statuaria. Caratterizzato da un accentuato patetismo, sottolineato dall'uso di una policromia dai toni delicati, presenta connotati tipologici ed espressivi di gusto tardo-gotico, accompagnati da una ricercata resa dei volumi, nei quali iniziano a cogliersi, attraverso una certa misura compositiva, i primi esiti della cultura rinascimentale. L'opera, di ignota provenienza, è stata recuperata dalla Guardia di Finanza, dopo il terremoto del 1908, mentre stava per essere trafugata nascosta su un carro carico di paglia.

FILIPPO DE MARIANO

Filippo De Mariano è nato a S. Lucia del Mela (ME) nel 1975. Diplomatosi all'Ist. Statale d'Arte di Milazzo, ha presentato la sua prima personale Lungo il Viaggio, presso la Galleria V. Emanuele di Messina. Ha partecipato alla mostra Questione di gusti ed alla Biennale Giovani Artisti di Atene 2003.
fildem@tiscali.it


Il perdono,
installazione, legno, tela, corda, acrilico, pastelli a cera, cm 400x230x400, 2003


BOTTEGA DI ANDREA DELLA ROBBIA

Bottega di Andrea della Robbia, Madonna dei frutti, terracotta invetriata e maiolicata, diametro cm 98.2, XV sec.


Recuperato tra le macerie del terremoto del 1908, ed entrato a far parte delle collezioni del Museo, il tondo si trovava un tempo nella chiesa di Santa Maria della Scala, alla quale, probabilmente, era stato donato da qualche famiglia di origini toscane. Rappresenta il gruppo della Madonna col Bambino, circondato da testine di cherubini e incorniciato da una ricca ghirlanda di foglie e frutti colorati. Il modellato morbido e raffinato, connota di grazia, naturalezza e dolcezza le figure divine, e sottolinea la ricercata armonizzazione tra effetti plastici e pittorici e tra funzione decorativa e valore devozionale. Realizzata in terracotta invetriata, tecnica definita da Giorgio Vasari "nuova, utile e bellissima", l'opera è oggi concordemente riferita alla bottega di Andrea Della Robbia.

MARIA MARILENA DE STEFANO

Maria Marilena De Stefano è nata a Messina nel 1974. Diplomatasi presso l'AA. BB. di Reggio Calabria, ha preso parte a numerose manifestazioni: Premio Trevi Flash Art Museum, Chiostri Contemporanei, Arte in pentola, Arti Visive 2, Questione di gusti, Biennale dei Giovani Artisti di Roma 1999 e di Atene 2003.
marilena.destefano@inwind.it


Isao o Oasi?,
installazione, ceramica, calce, acqua, sughero, piumino di struzzo, cm 150x150, 2003


MAESTRANZE MESSINESI

Maestranze messinesi, 16 lastre ed un paliotto a tarsie, marmi vari, lapislazzuli, pietre dure, misure varie (lastre), cm 99x199 (paliotto), sec. XVII


Le tarsie costituiscono un raffinato esempio della sfarzosa decorazione a marmi mischi che caratterizzava gli interni barocchi di molte chiese messinesi distrutte dal terremoto del 1908 e di cui si conservano numerosi esempi nelle collezioni del Museo di Messina. Realizzate a commesso, con marmi di vario tipo, diaspri, ametiste, lapislazzuli, calcedonie e paste vitree, dalla vivace policromia, riproducono minuti disegni di fiori, frutti, paesaggi, uccelli variopinti e motivi simbolici, tra loro fantasiosamente composti in infinite soluzioni e disposti secondo precisi rimandi simmetrici. Espressione della straordinaria perizia tecnica raggiunta dalle maestranze locali nel XVII secolo, le lastre provengono, ad eccezione del paliotto, già nella chiesa di S. Nicolò, dalla chiesa di S. Gregorio.

TIZIANA DEODATO

Tiziana Deodato è nata a Messina nel 1972. Diplomatasi presso l'AA. BB. di Reggio Calabria ha partecipato a varie manifestazioni: Chiostri Contemporanei (ME), Mail Art (UD), Spaziaperti (SR), Scartalarte (CT), Martedì dell'architettura (ME), Biennale dei Giovani Artisti di Roma 1999 e di Sarajevo 2001.
roberta.deodato@coditel.it


Torno Subito,
installazione, elaborazione grafica in stampa digitale, cm 200x130, 2003