Giulia Scudeller

Musica

Giulia Scudeller

Destinazione

Lugano - Switzerland

Periodo
-
Partita
Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Il Master of Arts in Music Performance è un corso di laurea il cui obiettivo è quello di contribuire alla formazione di musicisti capaci di muoversi e di imporsi nel mercato musicale ad alto livello. Il programma prevede lezioni di strumento, musica da camera e formazione orchestrale con grandi personalità del panorama musicale internazionale e un'intensa esperienza concertistica e cameristica.  

ENTE OSPITANTE

Il Conservatorio della Svizzera Italiana è stata costituita nel 1999. Nel 2000 il Consiglio di Stato ha incaricato il Conservatorio di istituire 4 corsi di laurea a sostituzione dei vecchi corsi di studio riconosciuti dal Canton Ticino già nel 1988. Il riconoscimento dei corsi da parte della Conferenza dei Direttori della pubblica educazione CDPE è avvenuto nel 2005, mentre l'accreditamento dei Master, questa volta da parte della Confederazione, sei anni più tardi. I titoli della Scuola universitaria di Musica sono pertanto riconosciuti a livello sia nazionale sia internazionale.

Intervista

Quando è scoccata la scintilla con la musica? Quando hai capito che potevi farne la passione e il lavoro della tua vita?

A 4 anni assistetti ad un concerto di una violinista che suonava nel teatro del mio paese, accompagnata dall'orchestra. Era veramente bellissima: bionda, con un lungo vestito rosso come una principessa. Me ne innamorai perdutamente e decisi che sarei voluta diventare come lei.

Con il passare degli anni capii che quella che all'inizio era solo una passione avrebbe potuto trasformarsi in una vera a propria professione e decisi di fissarmi dei veri obiettivi per fare della musica la mia vita.

Tu e tua sorella siete entrambe violiniste. Quanto è stato importante l'appoggio reciproco che vi siete date? Che tipo di rapporto avete? 

All'inizio eravamo in competizione. Ricordo delle litigate furiose ogni volta che dovevamo suonare insieme, forse anche a causa del nostro primo insegnante che aveva vietato a Elisa di suonare per mesi, perché a suo avviso non potevano convivere due violiniste in famiglia.

Verso il periodo delle medie invece qualcosa è cambiato, senza una vera e propria causa scatenante. Ci siamo unite molto e abbiamo formato un duo stabile che ci ha aiutato a crescere insieme, con cui ci esibiamo ancora adesso.

Ora il nostro rapporto è meraviglioso: ci aiutiamo tantissimo prima dei concorsi e concerti, sostenendoci e facendoci lezione a vicenda. Nell'ultimo anno, dato che sono andata a vivere all'estero per proseguire i miei studi, abbiamo sentito molto la mancanza l'una dell'altra però, telefonandoci e sentendoci spesso, il nostra rapporto è rimasto intatto.

Hai partecipato anche a lezioni di musicoterapia. Che tipo di esperienza è stata?

È stata sicuramente un'esperienza molto coinvolgente emotivamente.

Mi ha aiutato a guardare l’altro in maniera diversa, incontrandolo nella pratica di cura, un ambiente a cui raramente avevo guardato attraverso la musica. Era necessario essere consapevoli che lo stato del paziente era nelle nostre mani e una parola sbagliata o una musica che sviluppava particolari ricordi avrebbero potuto avere un effetto devastante. Un episodio che mi ha toccato molto è stato quello di un'anziana signora che non si esprimeva più da tempo, a cui Bach ha fatto ritornare il sorriso, il primo dopo anni.

Resoconto

Come sta andando il master a Lugano? Che novità hai incontrato? In cosa ti stai specializzando?

Il Master a Lugano sta andando molto bene, mi sento un'altra persona dalla Giulia che ho lasciato a fine superiori! Ad esempio grazie ai seminari sulla preparazione alla performance sento di essere molto più sicura di me stessa, non solo in pubblico, ma anche nella vita quotidiana. Un'altra novità incontrata è lo straordinario spirito di collaborazione tra musicisti, stimolato dalla forte importanza data alla musica da camera: a differenza di altri conservatori dove il clima è generalmente di competizione o arrivismo, qui l'ambiente mi ha permesso di entrare realmente in empatia con gli altri e di dedicarmi con passione alla musica con gli altri.

Il Master in Music Performance che sto frequentando è un biennio focalizzato sul miglioramento sia degli aspetti tecnico-musicali (grazie alle molteplici lezioni individuali settimanali), sia delle capacità emotive, di studio e di collaborazione in ensemble o orchestre.

Com'è il rapporto con gli insegnanti?

Il rapporto con gli insegnanti è davvero ottimo, in particolare con il mio Maestro Pavel Berman, un violinista davvero eccezionale da cui sto imparando tantissimo.

Ma in tutto il conservatorio c'e un livello veramente alto di preparazione degli insegnanti, con nomi di concertisti famosi in tutto il mondo che ci accompagnano alla realizzazione della migliore versione di noi musicisti.

Che consigli daresti a un musicista in erba?

Direi soprattutto di non arrendersi mai! La strada della musica infatti è sempre in salita, senza un giorno di riposo neanche in vacanza. Ma i risultati, se cercati con costanza e grande forza di volontà, vengono sempre fuori e posso confermare che un applauso particolarmente sentito a fine esibizione o il luccichio negli occhi di chi suona insieme a noi ripagano di tutta la fatica spesa nello studio.

Infine, caro il mio musicista in erba, volevo svelarti un segreto: il famigerato talento non esiste! I grandi geni della storia della musica sono sempre stati musicisti che hanno passato ogni istante della loro vita sullo strumento e solo ciò ha portato loro ad essere ricordati in eterno, non certo qualche magica capacità innata.