Giuseppe Ambriola - Silvia Iurilli

Giuseppe Ambriola - Silvia Iurilli

Destinazione

Atene - Greece

Periodo
-
Partiti
Il progetto (e info su ente)

Documentazione fotografica, confronto con la popolazione e ricerca d'archivio per raccontare le trasformazioni della Grecia contemporanea. Compiendo un percorso di 2.000 km, l'indagine attraverserà i luoghi interessati dalla catena di alberghi Xenìa, costruiti a partire dagli anni '60 dall'Ente Ellenico per il Turismo. La progettazione di queste opere fu affidata ad importanti architetti greci, tra cui Aris Konstantinidis, che ha saputo codificare un linguaggio architettonico contemporaneo rivisitando in chiave locale il modernismo internazionale.

ENTE OSPITANTE

La Hellenic Foundation for Culture, fondata nel 1992 , è un'organizzazione culturale ed educativa con sede ad Atene che mira a promuovere la lingua e la cultura greca in tutto il mondo. Tra le sue attività, la Fondazione organizza lezioni in lingua greca ed eventi culturali.

Intervista

di Michele Prencipe

Quali saranno le tappe principali del vostro itinerario in Grecia?

La prime tappe saranno Atene e Ioannina, dove conosceremo gli enti invitanti: la Hellenic Foundation for Culture e la Scuola di Architettura dell'Università di Ioannina. Il nostro itinerario toccherà, quindi, circa 20 località che sono state interessate dal programma di infrastrutturazione alberghiera Xenìa, fra cui Salonicco, Delfi, Andros, Epidauro, Olimpia, Patrasso e Sparta.

Per il vostro viaggio avete scelto la catena di alberghi Xenìa, alcuni dei quali progettati dall’architetto Aris Konstantinidis. Chi sono gli altri e come hanno interagito con l’ambiente circostante?

Alcuni degli altri architetti che hanno lavorato al programma Xenìa sono Chalambros Sfaellos, Philippos Vokos, Konstantinos Stamatis e Keti Dialisma, l'unica donna del team, guidato inizialmente da Sfaellos e in seguito da Konstantinidis. Tutte queste figure hanno applicato criteri progettuali condivisi: gli alberghi dovevano sorgere in prossimità di luoghi d'interesse archeologico, privilegiando aree con vista sul paesaggio naturale; dovevano avere altezza contenuta (massimo due piani) per non risultare troppo invasivi nel contesto ambientale ed essere realizzati in modo che il loro carattere contemporaneo fosse chiaramente visibile grazie a un linguaggio fatto di pochi elementi riconoscibili (struttura portante in cemento armato denunciata nei prospetti, intonaco o pietra locale per rivestire le murature, legno per gli infissi e le loro schermature).

Che tipo di materiali raccoglierete per documentare il vostro viaggio?

Durante il viaggio, oltre a fotografare, tenteremo di ricostruire la storia di questi edifici cercando segni ella loro vita passata e presente. Visiteremo l'archivio fotografico del Museo Benaki di Atene che conserva un importante fondo dedicato agli alberghi Xenìa, consulteremo le mediateche alla ricerca di immagini girate all'interno degli stessi e proveremo a raccogliere materiale pubblicitario d'epoca.

Resoconto

di Michele Prencipe

Dove confluiranno i materiali che avete raccolto durante il vostro viaggio?

Una delle istituzioni invitanti, la Scuola di Architettura dell'Università di Ioannina, ha accolto favorevolmente la nostra proposta di organizzare un'esposizione. La mostra si è tenuta nel mese di dicembre nella sede della Soprintendenza ai Monumenti Moderni e Contemporanei di Ioannina. Durante la serata di inaugurazione abbiamo presentato il nostro lavoro in una conferenza alla quale hanno partecipato alcuni professori della facoltà di architettura. I loro interventi hanno approfondito alcuni aspetti legati all'architettura modernista, al cinema degli anni '60 e al turismo in Grecia.
La mostra ha riscosso un discreto successo ed è stata per noi un'occasione per confrontarci con ricercatori che da anni si occupano del tema da noi trattato. Adesso, il nostro impegno si concentrerà sulla ricerca di altri finanziamenti da investire per completare il progetto dato che abbiamo visitato solo 10 dei circa 60 Xenìa che sono ancora presenti sul territorio greco. Terminato il progetto ci piacerebbe che il lavoro confluisse in una pubblicazione. Contemporaneamente contatteremo gallerie, festival e altre istituzioni al fine di esibire e commercializzare il materiale prodotto sino ad ora.

Quali aspetti della Grecia contemporanea sono stati messi in luce dalla vostra indagine?

Il nostro lavoro è partito dall'analisi dell'immaginario a cui solitamente viene associata la Grecia, immaginario creato dall'industria turistica che, soprattutto negli ultimi anni, ha puntato su alcuni elementi ricorrenti: il mito, le antichità classiche e bizantine, il mare, le isole, le montagne, il cibo e il relax. Durante il nostro primo viaggio in Grecia, nel 2015, abbiamo ritrovato tutte le voci di questa lista ma abbiamo avvertito l'assenza quasi completa del contemporaneo nel campo dell'arte e dell'architettura.
Abbiamo deciso di realizzare questo progetto per ritornare in Grecia e compiere un nuovo viaggio che questa volta fosse incentrato sulla ricerca di quella modernità che inizialmente ci era sfuggita. Abbiamo trovato questa modernità nei motel e negli alberghi Xenìa che sono stati realizzati negli anni '60 progettando ogni loro elemento (architettura, arredi e apparati decorativi) con il preciso intento di creare opere innovative. Oltre a incentivare il turismo avevano lo scopo di educare il Paese alla modernità e creare una nuova estetica greca contemporanea.
Il nostro progetto racconta, quindi, di un paese che nell'immediato passato è stato capace di esprimere con forza la sua modernità. Contemporaneamente, le immagini descrivono una nazione che, sebbene ricca di risorse, è stremata dalla crisi economica. Sette dei dieci Xenìa che abbiamo visitato versano in stato di abbandono nonostante queste architetture siano state riconosciute come monumenti. La mancanza di risorse economiche e – forse – di coraggio impedisce di investire denaro per proseguire questa imponente operazione di svecchiamento della nazione che è stato il programma Xenìa.

Quali sono le costruzioni che vi hanno più affascinato? Cosa conserverete di quest'esperienza?

Gli edifici che ci hanno colpito maggiormente sono stati il motel Xenìa di Kalambaka e gli ostelli Xenìa di Epidauro, entrambi progettati dall'architetto Aris Konstantinidis. Il primo per la modernità delle forme e per la capacità di incorniciare, attraverso l'architettura, il paesaggio; il secondo per la sua capacità ‘mimetica’ che lo rende perfettamente integrato all'ambiente circostante.
Dei nostri viaggi in Grecia conserveremo il ricordo di un territorio che, a causa della sua articolata orografia e della sua bellezza, ti invita a viaggiare con lentezza, fermandoti spesso a osservare. Approfondire lo studio delle architetture del programma Xenìa, studiare la storia delle politiche e della comunicazione in ambito turistico, conoscere la moglie e la figlia di Aris Konstantnidis, confrontarci con architetti e studiosi locali, sono tutte esperienze che ci hanno permesso di sviluppare un personalissima conoscenza della Grecia. Qui siamo stati accolti sempre con entusiasmo e grandissima ospitalità, caratteristiche che abbiamo ritrovato sia nella gente comune che nelle istituzioni invitanti. Più di ogni altra cosa conserveremo questo aspetto: il calore e la disponibilità delle persone.