Lucrezia Calabrò

Lucrezia Calabrò

Destinazione

Amsterdam - Netherlands

Periodo
-
Partita
Il progetto (e info su ente)

Il progetto consiste nella partecipazione al programma curatoriale di De Appel, per il quale Lucrezia è stata selezionata insieme ad altri 5 giovani curatori da tutto il mondo. Fondato nel 1994, il programma curatoriale di de Appel si propone di offrire a sei giovani curatori un percorso di un anno di esperienze e competenze che affinino il loro pensiero e favoriscano lo sviluppo della loro carriera professionale. Si tratta di uno dei primi programmi curatoriali mai fondati e gode di fama internazionale per essere uno dei migliori al mondo.

ENTE INVITANTE

Il centro per le arti De Appel è un'istituzione internazionale per l'arte contemporanea che detiene un ruolo chiave nel campo delle arti ad Amsterdam e nei Paesi Bassi. De Appel è anche un punto di riferimento a livello internazionale per determinare le tendenze significative dell'arte contemporanea.

Intervista

di Michele Prencipe

Lucrezia Calabrò Visconti, come si sono svolte le selezioni per il programma curatoriale de Appel?

Le selezioni per il programma curatoriale de Appel si dividono in due momenti fondamentali: il primo consiste nell’open call, che viene indetta solitamente verso la fine dell’anno precedente a quello per cui si fa richiesta. Il candidato che voglia partecipare al bando deve preparare e inviare a de Appel una serie di materiali che comprendono: un progetto di mostra ipotetico ma fattibile (completo di testo di descrizione del progetto, lista artisti, apparato iconografico, progetto allestitivo, previsione di budget e comunicazione); il curriculum vitae e accademico del candidato; una lettera motivazionale dello stesso; due lettere di referenze di precedenti datori di lavoro o docenti. 

I candidati preselezionati sulla base dei materiali inviati vengono poi contattati per un colloquio frontale da tenersi nella sede di de Appel ad Amsterdam: durante il colloquio il candidato si trova a dialogare con il direttore in carica del centro di arte contemporanea, diversi esponenti del team e una serie di giurati esterni, provenienti da importanti istituzioni europee di arte contemporanea. Solo dopo il colloquio frontale con la giuria vengono selezionati i sei partecipanti del programma curatoriale dell’anno seguente.

Con quali personalità entrerai in contatto e come pensi che incideranno sul tuo percorso professionale? 

Ogni anno il programma curatoriale di de Appel collabora con una lista di tutor, relatori e docenti che include i più notevoli esperti internazionali nel loro campo. I tutor provengono dall’ambito della curatela e dell’arte contemporanea ma anche dall’ambito della filosofia, della storia dell’arte e della cultura contemporanea in generale. Sono solitamente coinvolti nei grandi appuntamenti internazionali dell’arte contemporanea (Documenta, varie biennali) o lavorano in importanti istituzioni museali mondiali. 

Entrare in contatto con queste personalità sarà fondamentale per avere una comprensione più ampia di quali siano gli sviluppi più recenti della cultura visiva contemporanea, ma anche per approcciarsi con strumenti nuovi alla nostra contemporaneità: fare i curatori oggi significa prima di tutto essere dei ricercatori, problematizzare ciò che ci circonda attraverso l’impegno di dedicarsi alla cultura in senso davvero ampio. Sono certa che avere la possibilità di seguire le lezioni e dialogare in prima persona con gli artisti, gli accademici e i professionisti chiamati da de Appel (oltre che con gli altri cinque giovani curatori selezionati, ovviamente!) sarà incredibilmente stimolante per la mia crescita intellettuale e di conseguenza per il mio futuro percorso professionale. 

Tra gli altri, insegnano o hanno insegnato a de Appel nomi storici come Charles Esche (direttore Van Abbemuseum, curatore Jakarta Biennale 2015), Liesbeth Bik (artista visivo), Paul Chan (artista visivo), Elena Filipovic (direttore Kunsthalle Basel), Ann Goldstein (curatrice, ex direttore Stedelijk Museum), Pablo Helguera (artista visivo), Sven Lütticken (scrittore, accademico), Chus Martínez (accademica, curatrice di Documenta 13), Paul O'Neill (curatore, scrittore), Dieter Roelstraete (scrittore, curatore di Documenta 14), Martha Rosler (artista visiva), Beatrix Ruf (direttore Stedelijk Museum), Nicolaus Schafhausen (direttore artistico Kunsthalle di Vienna), Hito Steyerl (artista), Hans Ulrich Obrist (curatore)…

de Appel ha sede ad Amsterdam, città dove trascorrerai il prossimo anno: come vivi questa prospettiva? 

Penso che Amsterdam sarà un contesto molto stimolante in cui trascorrere il prossimo anno: dal punto di vista dell’offerta culturale, soprattutto nell’ambito dell’arte contemporanea, la città può vantare innumerevoli istituzioni di alto livello: quelle di stampo museale come Stedelijk Museum, FOAM e EYE film museum, i project spaces come PAKT e Nieuw Dakota, le ottime gallerie e soprattutto le università e i centri di formazione artistica di raro valore, come Sandberg Instituut e De Ateliers. 

Anche il resto dell’Olanda ospita istituzioni con una programmazione interessantissima. Si pensi al Van Abbemuseum (Eindhoven), al Witte de With Center for Contemporary Art (Rotterdam), a Casco projects (Utrecht), alla Van Eyck Academie... Insomma, posti di cui si legge sui libri e di cui seguo l’operato solitamente solo online, che sarà fantastico poter visitare e vivere di persona. Oltre al fertile panorama dell’Olanda ovviamente ci saranno anche tutti i viaggi europei e extraeuropei pianificati per i prossimi mesi, che completeranno il programma intensivo di de Appel nella tradizionale sede di Amsterdam. Diciamo che in questi giorni ho preparato la valigia, e fatico a visualizzare il momento in cui la svuoterò di nuovo!