Marta Cuscunà

Teatro

Marta Cuscunà

Destinazione

Bochum - Germany

Periodo
-
Tornata
Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Lo spettacolo Sorry, boys di Marta Cuscunà è stato invitato ad essere parte della 60edizione del Festival Fidena di Bochum in Germania, uno dei più importanti festival di teatro di figura che si svolgerà dal 9 al 18 maggio 2018. Quest'anno il festival ospiterà un focus sul teatro di figura italiano che comprenderà gli spettacoli di Mimmo Cuticchio e i suoi tradizionali Pupi siciliani, Gianluca di Matteo e Gaspare Nasuto con le tradizionali Guaratelle napoletane. In questo focus, Marta Cuscunà e il suo spettacolo vengono ospitati come esempio eccezionale di tecniche di animazione e “puppetry”.

ENTE OSPITANTE

Da oltre mezzo secolo FIDENA è il festival che ha portato in scena oltre 1.000 spettacoli di 444 gruppi teatrali e solisti provenienti da 47 differenti paesi. La manifestazione promuove l'avventura artistica, la provocazione estetica, lla sovversione alla tradizione e il divertimento intelligente.

Intervista

Il tuo è un teatro di figura, diverso dal teatro conosciuto dalla maggior parte delle persone. Quanto pensi che il teatro di figura sia attuale al giorno d’oggi, e perché? Quale è la sua forza?

Il teatro visuale è uno dei tanti linguaggi del teatro e come ogni forma di comunicazione si evolve e risponde alle esigenze del tempo in cui viene usato. Ci può essere un modo più o meno attuale di farlo ma non dipende dal teatro di figura in sé quanto piuttosto dalle poetiche degli artisti. Il teatro visuale può arrivare dove non arrivano le parole, ha una grande capacità evocativa e simbolica.

Il tuo spettacolo Sorry, boys fa parte del progetto Resistenze Femminili. Come pensi che teatro e femminismo possano collaborare e aiutarsi a vicenda?

Il teatro è uno dei pochi luoghi in cui ancora oggi una comunità in carne e ossa si riunisce e condivide un’esperienza, una riflessione, uno stato d’animo. Le rivendicazioni femministe di parità di diritti per uomini e donne hanno a che vedere con la costruzione di una comunità più giusta per tutti. Credo che l’esperienza teatrale possa essere uno strumento efficace per comunicare questo tipo di valori perché attraverso l’immedesimazione, la partecipazione e la commozione, lo spettatore può sperimentare il punto di vista dell’altro, può provare empatia per ciò che è diverso da sé. In questo modo le rivendicazioni femminili non rimangono su un piano teorico ma diventano esperienza condivisa.

Protagoniste sul palco di Sorry, boys sono 12 teste mozze. Come scegli i puppets che ti accompagnano duranti gli spettacoli e il loro aspetto?

Nel caso delle teste mozze di Sorry, boys mi sono ispirata alla serie fotografica We are beautiful, che il fotografo Antoine Barbot ha realizzato nel 2012 durante il suo internship presso lo studio di Erwin Olaf. Mi sembrava che delle teste mozze in trofei da caccia potessero trasmettere al pub lico l’idea che i personaggi di Sorry, boys sono tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro.

Il festival di cui farai parte ha luogo in Germania. Quale pensi che sia la posizione del teatro di figura italiano nel contesto internazionale? Quali sono le differenze con l’estero?

All’estero il teatro visuale non è legato in modo pregiudiziale ai canoni della tradizione. Ci sono percorsi accademici in cui vengono insegnate tecniche diverse e contemporanee, in cui si sperimentano nuove tecnologie. In generale, il teatro visuale all’estero non è relegato al teatro ragazzi come invece succede nella maggior parte dei casi in Italia e questo fa sì che rientri a pieno titolo nei cartelloni teatrali e che si mescoli con lavori di prosa e danza. Il Fidena Festival è un’occasione prestigiosa per gli addetti ai lavori perché si possono vedere negli stessi giorni e nello stesso luogo, quelli che sono considerati a livello internazionale dei veri e propri maestri del teatro visuale. In questo senso forse, all’estero, il teatro di figura italiano viene considerato con maggior prestigio di quanto avviene in Italia.

Resoconto

Il focus del Festival Fidena di quest’anno è stato il teatro di figura italiano. Come è stato accolto dal pubblico tedesco?

Il pubblico ha dimostrato moltissimo interesse: gli spettacoli di Mimmo Cuticchio e la nostra premiere hanno fatto sold out! La grande maggioranza degli spettatori erano tedeschi, ma abbiamo avuto anche la presenza di qualche immigrato di origini italiane che ha approfittato dell'occasione per scoprire artisti del proprio paese di origine. Di notevole importanza per me è stata la presenza al debutto di Irene Regeni, sorella di Giulio Regeni, in Germania per motivi di lavoro.

In questa occasione avete messo in scena Sorry, boys, come è andata?

All'inizio eravamo un po' preoccupati rispetto al grande impegno richiesto al pubblico tedesco per la visione di uno spettacolo di un'ora con sottotitoli in tedesco e un copione italiano davvero molto fitto e complesso. Per questo avevamo fatto un grande lavoro per rendere al meglio la traduzione, realizzata da Fabrizio Gallai. Molto complesso è stato anche il lavoro di Laura Marinelli per la realizzazione dei sottotitoli e le prove per la sincronicità con l'interpretazione dal vivo. A detta della direttrice artistica del Festival, Anette Dabs, l'esecuzione è stata ottima. Il suo parere è stato confermato anche dalle reazioni entusiastiche del pubblico.

Cosa vi portate a casa da questi cinque giorni di festival?

Sicuramente sono stata onorata di incontrare Mimmo Cuticchio che ha assistito alla prima di Sorry, boys. Al termine dello spettacolo abbiamo dialogato sulle suggestioni che lo spettacolo gli ha suscitato. Ci siamo confrontati sulle tecniche che usiamo nei rispettivi spettacoli, sui materiali costruttivi per I pupazzi e sulle tecniche di narrazione.

In generale, invece, abbiamo notato la grande presenza di spettatori giovani e quindi un'età media del pubblico più bassa rispetto alla media del pubblico italiano dei festival di teatro di figura.

Anche l'accoglienza dello staff organizzativo del festival ci ha molto colpite: siamo stati accolte con cure minuziose e ogni fase del nostro lavoro è stata seguita nei minimi dettagli.