Martina Francone

Musica
Danza
Teatro

Martina Francone

Destinazione

Hammerfest - Norway

Periodo
-
Tornata
Il progetto (e info su ente)

Recycling the Past è un progetto di collaborazione artistica tra le danzatrici coreografe Martina Francone (IT), Emelie Wångstedt (UK/Swe) e Hrafnhildur Einarsdóttir (IS) e la compositrice Ragnhild Tronsmo Haugland (NO). L’obiettivo del progetto è la creazione sia di una performance interattiva di teatro/danza e di un workshop che insieme possano essere di ispirazione per bambini e ragazzi per danzare e creare. Il gruppo è stato invitato da Dansearena Nord in Norvegia per una residenza creativa di tre settimane durante la quale avrà la possibilità di ultimare la performance ed il workshop.

ENTE OSPITANTE

Dansearenanord è una risorsa per la danza professionale: lavora a livello nazionale e internazionale, attraverso partnership e co-produzioni con altre organizzazioni simili e gruppi indipendenti nella danza. Il suo obiettivo è quello di essere una infrastruttura per i lavori di danza professionale in Norvegia settentrionale. Co-produce esibizioni di artisti della regione, oltre ad offrire residenza ad artisti locali e stranieri.

Oltre a produrre e diffondere l'arte della danza nella regione, lavora con partner internazionali per garantire ulteriori opportunità per la promozione e l'educazione di artisti associati.

Intervista

di Michele Prencipe

Il progetto Recycling the Past coinvolge altre due coreografe danzatrici, Emelie Wangstedt e Hrafnhildur Einarsdóttir, e la compositrice Ragnhild Tronsmo Haugland: come siete entrare in contatto?

Collaboro con Emelie e Hrafnhildur già da diversi anni: abbiamo studiato insieme al Laban Centre di Londra e abbiamo continuato la nostra collaborazione anche dopo la fine degli studi. Abbiamo conosciuto Ragnhild nel 2015 durante la residenza Norvegese SEANSE, che è stata anche la prima sessione di lavoro di questo progetto. Tra i dieci gruppi in residenza a Volda, abbiamo notato Ragnhild che era lì in veste di compositrice nella produzione di un'altra compagnia. Ci è piaciuto molto il suo lavoro e l'abbiamo invitata ad unirsi al nostro progetto.

Alla performance artistica si affiancherà anche un workshop della durata di tre settimane rivolto a bambini e ragazzi: come si articolerà?

In realtà il progetto si è sviluppato in una direzione leggermente diversa. Stiamo creando una performance in cui i bambini saranno invitati a interagire con i personaggi in scena, aiutandoli a superare delle prove per procedere con la storia. Alla fine della performance la scenografia si trasformerà in un vero e proprio "playground" in cui i bimbi potranno entrare ed esplorare i vari mondi creati dai personaggi. Il debutto dello spettacolo nella sua forma ridotta avverrà il 28 maggio all'interno del festival Barnas Verdensdager a Hammerfest. 

Il workshop, ospitato da Dansarena Nord in Norvegia, utilizzerà il linguaggio della danza per stimolare l’atto creativo: come pensi risponderanno i ragazzi coinvolti?

Essendo un gruppo internazionale di danzatori, facciamo molto affidamento sul linguaggio del corpo e sull'uso di questo strumento come mezzo di comunicazione. Una volta superati l'imbarazzo e la timidezza iniziali, sono sicura che i bambini troveranno modi nuovi e sorprendenti di muoversi in relazione allo spazio scenico, sia durante la performance che dopo.

Resoconto

Recycling the Past ti ha permesso di trasformare lo spazio scenico in un vero e proprio ‘playground’: com’è andata?

Sì, è successo: alla fine dello spettacolo i personaggi hanno trasformato la scena in un playground e i bambini (a volte anche gli adulti) sono stati invitati a seguirli in un percorso di gioco/movimento tra le scenografie. Il prossimo obiettivo sarà quello di coinvolgere la scenografa danese Mie Dinesen nella realizzazione delle scenografie finali dello spettacolo. Punteremo molto sulla consistenza e sulle dimensioni dei materiali scelti per gli oggetti di scena, in modo che i bambini potranno esplorare liberamente il playgorund senza la guida dei personaggi. 

I bambini hanno avuto un ruolo determinante nella buona riuscita di questa esperienza: com’è stato per te lavorare con loro?

Hanno assistito allo spettacolo 6 gruppi di ragazzi (provenienti da scuole diverse e di età differenti) e 3 gruppi di adulti e genitori: un’esperienza interessante e molto utile per noi. Un range così diversificato di spettatori, infatti, ci ha permesso di capire e definire quale fosse l’età più adatta al nostro spettacolo: un pubblico, in definitiva, che va dai 6 ai 9 anni. Abbiamo avuto, però, anche un pubblico di ragazzi di 11 anni che ha amato molto la performance e ha interagito con grande entusiasmo. L'interazione estemporanea con i bambini durante lo spettacolo è sempre una grande sfida, ma è riuscita alla grande in tutte le performance. 

Cosa porti con te dopo quest’esperienza?

Il senso di aver compiuto, insieme al mio gruppo, un lavoro di qualità che è cresciuto enormemente: abbiamo avuto la possibilità di proporlo tante volte e abbiamo imparato qualcosa da ogni replica al fine di migliorarlo e di questo dico grazie. Grande felicità, per aver conosciuto un'eccellente realtà di produzione della danza, Dansearena Nord, che ci ha sostenuto a 360 gradi nel nostro lavoro, occupandosi di ogni dettaglio e fornendoci tutto ciò di cui abbiamo avuto bisogno . Tante idee per il futuro, un grande desiderio di continuare il lavoro e di portarlo in tour per tutta Europa.

di Michele Prencipe