Quartetto Maurice

Musica

Quartetto Maurice

Destinazione

Paris - France

Periodo
-
Tornati
Il progetto (e info su ente)

Il Quartetto Maurice è stato selezionato per partecipare ad una masterclass di alto perfezionamento tenuta dal maestro Irvine Arditti (Quartetto Arditti) e il compositore Philippe Manoury presso la Philarmonie di Paris in occasione della Biennale del Quartetto d'Archi in collaborazione con il progetto di formazione professionale dell'associazione proQuartet.

ENTE OSPITANTE

Fin dalla sua istituzione nel 1987, su iniziativa di Georges Zeisel, ProQuartet ha lavorato per il riconoscimento della pratica della musica da camera e quartetto d'archi, in particolare, e lo sviluppo di know-how artistico e culturale attraverso quattro divisioni principali:

- Formazione professionale

- Attività per musicisti dilettanti

- Azione culturale

- Concerti

Intervista

di Michele Prencipe 

Come è nato il vostro quartetto?

Il quartetto si è formato 14 anni fa durante il nostro periodo di studi musicali. Successivamente abbiamo deciso di rendere l’attività stabile e di approfondire l’aspetto legato alla musica del Novecento e a quella contemporanea e oggi ci occupiamo esclusivamente di questo tipo di linguaggio. Ci siamo anche spinti oltre le frontiere del suono acustico legato alla nostra tradizione strumentale: ci occupiamo di ricerca nel campo dell’elettronica musicale applicata al quartetto d’archi. 

Cosa vi aspettate dalla Biennale del Quartetto d’Archi?

Sicuramente sarà un’occasione di altissimo livello e confrontarsi con questo tipo di situazioni è sempre molto stimolante. Inoltre, avremo l’opportunità di verificare il nostro grado di preparazione sui nuovi brani studiati negli ultimi mesi. Tutto questo, poi, accadrà di fronte a un uditorio molto competente con l’obiettivo di perfezionare al meglio i dettagli delle varie partiture. 

Cosa significa per voi potervi confrontare con personalità del calibro di Irvine Arditti e Philippe Manoury?

Arditti è stato un grande innovatore nell’ambito del repertorio del quartetto d’archi: quasi tutta la letteratura degli ultimi 30 anni, infatti, è dedicata a lui. Ciò significa che potremo avere il parere migliore sia sulla nostra interpretazione che sulle caratteristiche proprie di ogni brano. Inoltre, saremo al cospetto di un interprete ancora attivo dal punto di vista concertistico e sicuramente potrà consigliarci bene, anche per quanto riguarda l’aspetto strumentale.

Manoury è uno dei maggiori compositori legati al mondo della sperimentazione tecnologica. L’abbiamo già incontrato in una precedente occasione in cui lavorammo su un suo brano elettronico. Questa volta, invece, gli faremo ascoltare pagine di un altro compositore in versione acustica e sarà quindi molto interessante conoscere la sua visione tecnica su una partitura non sua.

Resoconto

di Michele Prencipe 

La vostra permanenza presso la Biennale del Quartetto d’archi di Parigi è giunta al termine: com’è andata?

La nostra esperienza presso la Biennale del Quartetto di Parigi è stata totalmente positiva. L'accoglienza e l'organizzazione sono state impeccabili e i contenuti degli incontri all'altezza delle nostre aspettative. Le masterclass con Philippe Manoury e Irvine Arditti si sono rivelate molto preziose per la continuazione del nostro studio sui brani di Lachenmann e Xenakis che avevamo scelto di approfondire durante la Biennale.

Una cosa che porterete con voi dopo questa esperienza e un’altra che invece avete lasciato indietro.

L'atmosfera parigina nell'ambito della musica contemporanea è una cosa davvero speciale. L'affluenza e la competenza del pubblico ci ha molto colpito: abbiamo avuto anche riscontri immediati con alcuni compositori presenti in sala che hanno apprezzato molto le nostre qualità quartettistiche.
Ciò si trasforma per noi immediatamente in uno stimolo per il lavoro futuro. Una cosa che speriamo di avere occasione di approfondire ulteriormente, in quanto il tempo a nostra disposizione è stato limitato a causa di esigenze organizzative, è la collaborazione con Manoury che si è rivelata davvero molto interessante e proficua.

La Biennale rappresenta un momento importante per la vostra carriera iniziata 14 anni fa: cosa dobbiamo aspettarci adesso dal Quartetto Maurice?

Il Quartetto Maurice farà tesoro di questa bella esperienza, applicandola subito alle scadenze concertistiche dei prossimi mesi. Il 27 febbraio 2016 saremo impegnati in un concerto con i brani studiati in occasione della Biennale e dunque sperimenteremo sul palco le nuove idee maturate sui pezzi di Lachenmann e Xenakis.  
Inoltre durante il mese di luglio avremo modo di incontrare nuovamente Arditti e di collaborare con lui in un concerto con musiche di Horatiu Radulescu. Se vorrete seguire più da vicino il nostro calendario, sarete i benvenuti!