Zeno Baldi

Musica

Zeno Baldi

Destinazione

New York, NY - United States of America

Periodo
-
Tornato
Il progetto (e info su ente)

La partecipazione al festival dell'artista prevede una serie di prove con l'Ensemble e col Direttore (con l'utilizzo di sordine artigianali da me realizzate), l'intervento ad uno o più incontri/discussioni aperti al pubblico in cui presenterà il suolavoro, e l'incontro con gli altri compositori e musicisti coinvolti.

ENTE OSPITANTE

MATA Festival è una rassegna di musica contemporanea che si svolge in primavera a New York. La mia composizione Mimo (2014) è fra i 26 lavori selezionati per l’edizione 2016 (su un totale di 1156 partecipanti) e verrà eseguita il 13/04/2016 dall’Ensemble Linea di Strasburgo. matafestival.org

Intervista

di Michele Prencipe

La tua composizione Mimo (2014) verrà eseguita dall’ Ensemble Linea di Strasburgo durante il MATA Festival a New York: cosa si prova?

Credo che quest’esperienza sarà speciale per diversi motivi. Innanzitutto sono contento di far parte del programma eterogeneo e particolare di quest’edizione del Festival, e di lavorare per la prima volta con Jean-Philippe Wurtz (Direttore e fondatore dell’Ensemble) e i musicisti di Linea. Mimo è un pezzo a cui tengo particolarmente, eseguito per la prima (e unica) volta nel 2014 a Milano, dal Divertimento Ensemble. Poterci lavorare nuovamente è un’opportunità per ampliare quel progetto, invece che abbandonarlo alla singola esperienza della prèmiere con relativa registrazione. Infine, questa collaborazione avverrà a New York, città in cui non sono ancora mai stato e che non vedo l’ora di scoprire.

Il MATA Festival sarà anche un momento d’incontro con gli altri musicisti e compositori coinvolti: cosa ti aspetti da questo confronto?

La diversità delle musiche in programma sarà uno dei lati più stimolanti del Festival. Non solo: i compositori e gli esecutori invitati provengono letteralmente da tutto il mondo, con percorsi musicali e pratiche compositive molto diverse fra loro. Sono convinto che in una situazione come questa, il confronto e la scoperta siano fortunatamente inevitabili.

L’esecuzione della tua opera avverrà soltanto dopo una sessione di prove con l’Ensemble e con il Direttore: cosa ti aspetti da questa fase preparativa? 

Alcuni aspetti tecnici del mio pezzo sono stati già chiariti in fase preparatoria, per le prime prove che l’Ensemble ha fatto a Strasburgo. A New York potrò chiarire personalmente dettagli più estetici, e interagire con i singoli esecutori e col direttore, per trovare insieme il suono e l’approccio più funzionale al pezzo.

Resoconto

di Michele Prencipe

Cosa ti ha colpito maggiormente di quello che hai visto e, soprattutto, ascoltato durante i giorni MATA Festival?

Non saprei scegliere un lavoro in particolare, mi ha colpito piuttosto la varietà del programma.
Il direttore artistico Du Yun – figura eclettica sia come curatrice sia come compositrice – ha selezionato lavori fra loro molto diversi su tutti i piani: estetico, tecnico, poetico, filosofico.
La molteplicità stilistica delle musiche proposte è stata accentuata anche dall’ambiente in cui si sono svolti i concerti (ogni sera in una sede diversa): dalla più tradizionale Concert Hall della Scandinavia House a Manhattan, al più cool National Sawdust di Brooklyn, fino all’avanguardistico Trans-pecos nel Queens. Alcune composizioni rientravano nella programmazione “standard” di un festival di musica classica contemporanea (sia per estetica sia per organico), mentre altri lavori si avvicinavano a contaminazioni meno accademiche, con accostamenti talvolta… coraggiosi. Per citare alcuni esempi: una performance vocale basata su abbondanti eruttazioni, facilitate da svariati litri di Coca Cola bevuti sul palco, o un’improvvisazione che mischiava video arte, elettronica a base di alghe e batteri, musica tecno e cornamuse!

A New York hai presentato Mimo (2014), la tua composizione. Prima del MATA era stata eseguita solo una volta a Milano. Cosa è cambiato rispetto a quella prima esecuzione? Mimo è in qualche modo cresciuta con te?

Per un compositore emergente non è scontata la possibilità di lavorare a un pezzo più di una volta (spesso la prima e unica prèmiere), magari con diversi interpreti.
Ultimamente ho avuto la fortuna di esplorare questa dimensione, e di capirne l’importanza. Mimo è stato scritto quasi tre anni fa, un lasso di tempo non indifferente, se penso a quante cose sono cambiate nel mio modo di pensare/scrivere/produrre musica in questi anni. Prima di consegnarlo all’Ensemble Linea per l’esecuzione al MATA, infatti, ho dedicato del tempo a ricontrollarlo, correggendo qualche inesattezza o ingenuità presenti in partitura. Fondamentalmente il pezzo è rimasto tale all’originale, ma credo che ora la partitura sia più chiara. Le parti più efficaci e quelle più deboli del pezzo, a mio avviso, sono rimaste pressoché identiche anche in questa nuova esecuzione, con alcune differenze per quel che riguarda il suono d’insieme dell’ensemble. 

Il MATA Festival ti ha portato a New York, città che hai visitato per la prima volta: com’è andata?

Benissimo! Era previsto maltempo per tutta la settimana, invece ho avuto sempre sole e cielo terso. Ho camminato così tanto che mi si è infiammato il tallone del piede sinistro!
Una settimana non è certo sufficiente per visitare tutto quello che si vorrebbe vedere, ma devo dire che in quei giorni sono riuscito ad assorbire il ritmo newyorkese (particolarmente elevato) e a spostarmi in moltissimi quartieri di Manhattan e Brooklyn con una certa disinvoltura e rapidità.  Direi che sono riuscito a vedere almeno il 60-70% dei posti consigliati da amici o guide, quindi come prima volta mi posso dire soddisfatto!