Prendetene e, meditatene tutti

Prendetene e, meditatene tutti

2012installazione / installationpolistirolo, stampa fotografica / polystyrene, photo print60 x 160 cmIl ruolo attribuito alla donna ha indotto a stereotipi e categorizzazioni difficili da debellare: casalinga, madre, donna-oggetto. Corpo usato, abusato, decontestualizzato e costretto in cliché di perfezione, come se questi fossero realtà ampiamente diffuse. La frammentazione porta alla perdita della propria identità e soggettività, rendendo il corpo femminile un mero oggetto. Ma perché associare donne nude a prodotti asessuati i quali non esigono un determinato scenario di rappresentazione? In questo lavoro ri-utilizzo il medesimo scenario ma il corpo si trasforma da oggetto del desiderio a soggetto del fare, principio d’azione. Il corpo diventa superficie d’iscrizione di un testo, che crea una nuova significazione. La convergenza dell’elemento visivo, la riflessione attraverso l’uso della parola, l’atto del donarmi permettendo al pubblico di frammentarmi, sottolineano come questo corpo sociale, politico, psicologico, venga ulteriormente mortificatoThe role attributed to women has led to stereotypes and categorizations difficult to eradicate: housewife, mother and woman-object. Body used, abused and forced decontextualized in clichés perfection, as if they were actually widespread. Fragmentation leads to loss of identity and subjectivity, making the female body as a mere object. But why associate naked women in sexless products which do not require a particular scenario representation? This paper re-uses the same scenario but the body is transformed from object of desire to subject of make, the principle of action. The body becomes a living entry of a text, which creates a new meaning. The convergence of the visual element, the reflection through the use of the word and the act of allowing the public to fragment me, stresses how this social, political and psychological body is further mortified