Sabina Fara

Ho acquisito le tecniche pittoriche passando dal Liceo Artistico all’Accademia.

Mi sono innamorata della figura umana e affascinata da questa ne ho studiato le forme, i colori e i riflessi di quel che è il peso del proprio esistere negli occhi dell’uomo, nella sua origine più profonda.

Ho cominciato a dipingere ritratti; ho vissuto la figura avanti a me come un’aggiunta al mio bagaglio esistenziale, impossessandomene attraverso lo stesso gesto del dipingerla.

Nelle prime fasi della mia esperienza ho sperimentato una trasformazione stilistica della mia pittura dove la pennellata si è fatta spazio ed è diventa più istintiva, talvolta più dura; i colori sempre più puri sono stati mischiati sulla tela, creando un’espressività comunicativa più intima e personale, trovando quindi un punto di contatto tra il mio profondo e il mondo che mi circonda.

Questa ricerca introspettiva è sfociata nei lavori di natura astratta nei quali riecheggia l'elemento figurativo rappresentato dall'occhio, finestra esplorativa sull'universo interiore e spettatore del mondo circostante.

Pian piano, però, è tornata l'esigenza di recuperare un'identità: la realtà riacquista un senso e ha bisogno di essere raccontata.

Il riemergere del figurativo si accompagna ad una pennellata vibrante e nervosa che cerca di disvelare attraverso l’interpretazione artistica l'oscura e luminosa profondità di alcuni emblemi della nostra contemporaneità e, nel lavoro più recente, di sentire la realtà in maniera sempre più profonda attraverso un viaggio negli occhi del mondo.