LetterAzione - CAVALCARE LA TIGRE

LetterAzione - CAVALCARE LA TIGRE

(penna e matite su carta / pen and pencils on paper)

 

(ITALIANO)

"Cavalcare la tigre" è un detto orientale atto ad esprimere, tramite metafora, un approccio coraggioso ma rischioso nei confronti di un evento o una forza inarrestabile a cui non ci si può opporre, nel tentativo di evitarne gli effetti negativi ed in vista di una futura possibilità di indirizzo.Il filosofo italiano Julius Evola (19 Maggio 1898 – 11 Giugno 1974) applicò tale detto ai tempi attuali, trascrivendo per l'appunto "Cavalcare la Tigre" (1961), definito come "manuale di sopravvivenza" spirituale atto a contrastare e a superare la distruzione di ogni valore interiore causata dal nichilismo ed i suoi strascichi: punti focali di quest'opera sono il riconoscimento di una decadenza inarrestabile che ha colpito l'uomo in ogni suo aspetto, e la delineazione delle qualità interiori richieste per resistere alla dissoluzione.

 

Se il metro di giudizio di una civiltà fosse la qualità dell'essere umano che essa genera, risulterebbe evidente come la civiltà borghese abbia pienamente fallito: non riconoscendo altro che la realtà materiale e materialistica delle cose e tacciando di illusione tutto ciò che è metafisico e spirituale, l'uomo si è abituato a vivere e a percepire l'esistenza come priva di un vero e proprio significato e a non riconoscere più nessun ordinamento ad un principio superiore, accontentandosi di vivere nella maniera più sopportabile e accomodata possibile; ciò si ripercuote inevitabilmente in una vita interiore sempre più sterile e ridotta, nella dissoluzione di qualsiasi qualità caratteriale e nell'ingigantimento dello sconforto causato da dolore, difficoltà, perdita, o del terrore dato dall'epilogo inevitabile della vita.Accostando l'immagine della tigre alla dissoluzione, ai non-valori imperanti del mondo moderno in cui si è costretti a vivere, cavalcarla significa esserne trasportati senza farsene divorare, poiché non si appartiene interiormente alla corruzione odierna; Evola definisce colui che può riuscire a cavalcare la tigre "Uomo Differenziato", colui che «… come personalità, è in grado di assumere un atteggiamento attivo, anziché passivo, di fronte a tutto ciò che in lui è istintività, passione, impulso, affettività, natura. È colui che almeno in parte ha in sé quel principio che un’antica filosofia chiamò il governo interiore, lo “egemonikòn”».

 

Quanto scritto risulta essere solo un sassolino che increspa la superficie di quella vastità di cui si occupa il libro "Cavalcare la Tigre" (per non parlare del pensiero Evoliano), a cui indirizzo qualora questo mio ridottissimo accenno abbia smosso una sincera curiosità; con l'avvertimento che non si tratta di una facile lettura.

 

(ENGLISH)

"Ride the tiger" it's an oriental saying that express, through metaphor, a brave but risky approach towards an unstoppable force or event that cannot be opposed, in attempt to avoid its negative effects and in a view to a possible re-direction.

The italian philosopher Julius Evola (19 may 1898 – 11 june 1974) applied this saying to modern times, writhing "Ride the Tiger" (1961), defined as a spiritual "survival manual" to fight and overcome the distruction of internal values caused by Nichilism and its legacy: focal points are the recognition of an instoppable decay that hits humanity in all its aspect, and the outline of inner qualities required to stand against dissolution.

 

 If the yardstick of a civilisation was the quality of the man that it generate, it will be evident that the bourgeoise civilisation is a total failure: unable to recognize anything more than the material reality and materialistic aspect of things, and labelling as illusion all that is metaphisical and spiritual, humanity in now used to live and perceive existance as without a real meaning and to not recognize an order to an higher principle, limiting itself to live in the most tolerable and comfortable way; this has an inevitable impact upon inner life, more and more reduced and sterile, in dissolution of every charachterial quality, and enhancing dismay about pain, difficulties, loss, or terror from the epilogue of life.

Approaching tiger to dissolution, to non-value of the modern world where we are costricted to live, to ride it means to being carried without being eaten, due to not belong to the modern corruption. Evola defines who that can ride the tiger "Differentieted Man", who that «... as a personality, he can assume an activate attitude, instead of a passive one, in front of what is in him as instinctual, passional, impulsive, affectivity, nature. He is who have at least in part in himself that principle that an ancient philosophy called inner government, “egemonikòn”».

 

 What is written it's only a pebble that ripple the surface of that vastity that talk about the book "Ride the Tiger" (to not say evolian thought), whose I redirect in case of a sincere curiosity, with the advise that it's not an easy read.