VERCELLI  

MUSEO CAMILLO LEONE
Via Verdi 30
tel. 0161/253204

 

VALENTINA CELSI

SALVATORE GIO' GAGLIANO

JESSICA VIOTTI


 

 

testo critico a cura di Elisabetta Dellavalle

Le tre Parche.
Simili al Regno della Notte sono le stanze del Museo Leone di Vercelli che ospitano i tre artisti di Gemine Muse:nella Stanza ottagonale,vetrine ed arredi funebri,l'opera di Valentina Celsi e poi, in profonda dicotomia, Jessica Viotti e Salvatore Giò Gagliano si sono misurati con la grande Stanza romana, luogo di sarcofagi e memorie. Le tre opere raccontano un Mito, quello della Vita: il suo Inizio, il suo Scorrere e la sua Fine.
Sono come Cloto, Atropo e Lachesi: le tre Parche di romana fede.
Così 'Dextera Hominis' la struggente e decisa immagine di Valentina Celsi, prende spunto dalla piccola e nera 'mano mummificata con amuleti' e lo fa con estrema attenzione e rispetto, portando sotto gli occhi di tutti, con quella mano impiccata in primo piano, millenni di torture ed abusi, prigioni e marciume.Ma lo fa evidenziando un grembo e generando, seppur in bianconero, una nuova Vita: è come Cloto, la dea che dona la Vita.
Atropo arriva di colpo, girando lo sguardo. La luce è di un verde acido, innaturale, inaspettata in questo luogo di semiscuri. Attraversa tutta la grande Sala romana, disegnando, nel frantumarsi sul muro di fondo, un'icona virtuale e moderna, simbolo della vita che scorre netta tra due argini stretti. Inizio e fine,'ON/OFF', l'installazione video di Jessica Viotti, è Atropo, la dea che tesse la Vita, che decide il nostroTempo sulla Terra.
Tocca a Lachesi tagliare quel filo. Il suo giudizio è inappellabile, inutile ogni lamento. Come inutile sarebbe aggiustare il cristallo infranto che ricopre la bara di Lollia, fanciulla romana, alla quale ridona eterna sepoltura l'installazione'..oltre..'di Salvatore Giò Gagliano, attento lettore dei sentimenti umani. Incensi, bende e profumi celebreranno in eterno ciò che più di mortale esista in Terra, l'Uomo e le sue vane illusioni.

MUSEO CAMILLO LEONE

MANO DI MUMMIA

Mano di Mummia

Reperto mummificato di mano destra. Sul dorso sono posati alcuni amuleti, ormai illeggibili, di Anubi e Bes. Proviene dalla raccolta di oggetti egizi dell'avv. Antonio Borgogna, che negli anni Trenta confluì in quella del Museo Leone.

VALENTINA CELSI

Valentina Celsi, nata a Novara nel giugno del 1976, vivo tra Carpignano e Vercelli, dove mi sto per laureare. In giugno mi sono diplomata in Fotografia al Belle Arti, e qui sono assistente di Angelo Nodari. In marzo ho tenuto una personale a Studiodieci. Ho collaborato, con mie foto, nell'allestimento dell'ultimo spettacolo di Carlo Curato, Il compleanno.
rocco@tapiri.org

Dextera Hominis,
serie fotografica mista b/n e colore da macchina reflex, dimensioni massime di 18x24 cm.


SARCOFAGO ROMANO DI LOLLIA PROCLA

Sarcofago romano di Lollia Procla, I-II sec. d .C., marmo bianco, cm.61,5x150x66,5

Rinvenuto in città, è un sarcofago di dimensioni ridotte, adatte a contenere le spoglie della giovane Lollia Procla, alla quale è rivolto il mesto addio dei familiari, in versi esametri, che ricordano le qualità della defunta e il rimpianto per la sua prematura scomparsa. Sono incisi su una tabella sagomata, al centro della faccia anteriore, affiancata da due geni alati. Sulle facce laterali sono rilevate due identiche ghirlande con nastri. L'epigrafe fu pubblicata dal Mommsen nel Corpus Inscriptionum Latinarum.

SALVATORE GIO' GAGLIANO

Salvatore Giò Gagliano, nato a Vercelli il 4-10-1977, diplomato al Liceo Artistico.
Studia alla Scuola di Formazione Arte Terapia-Edit Kramer onlus di Torino ed è educatore all'Anffas di Vercelli per il quale ha ideato la recente mostra 'Io e il mio corpo', opere degli ospiti del centro.
Dal 1996 partecipa a concorsi e mostre collettive, tra le quali ExPorsi, e 'L'Arte è gratis'.
gio.tore@libero.it


...oltre…,
gesso, vetro, cenere, bende, pigmenti, olii profumati, sarcofa
go cm. 100x200x60, bacheca vetro cm.100x200x40, base cm.40x20x100


SALA ROMANA

Sala romana

L'ingresso al Museo, intitolato al nome del suo fondatore, il notaio Camillo Leone (1830-1907), è collocato nel cortile della cinquecentesca casa Alciati, su cui si affacciano stanze decorate da affreschi parietali con soggetti a grottesche e scene mitologiche. La sezione archeologica è ospitata negli ambienti, progettati nel 1939 dall'ing. Cavallari Murat, sperimentando concetti museografici d'avanguardia e di grande effetto scenografico, utilizzati per ricostruire, attraverso documenti e opere d'arte, la storia della città. Il suo fulcro è costituito dal salone a forma di aula basilicale, rivestito in pietra e marmo verde, dove sono conservati i reperti di epoca romana, rinvenuti a Vercelli e nel suo territorio. Il respiro monumentale e gli apparati didattici, che ne arricchiscono l'allestimento, evocano gli intenti celebrativi dell'architettura degli anni Trenta.
Il percorso di visita prosegue nelle sale del settecentesco palazzo Langosco, dove sono allestite le collezioni di arte decorativa: maioliche, vetri, tessili, ferri battuti, armi.

JESSICA VIOTTI

Jessica Viotti, nata nel 1979 a Vercelli, diplomata in tecnico della grafica pubblicitaria.
Consegue l'attestato di operatore settore grafico editor multimediale. Segue la specializzazione in fotografia delle nuove tecnologie presso l'istituto Riccardo Bauer di Milano.Tra luglio 2002 e marzo 2003 espone le installazioni: Il Prato, Ricordi d'autunno, La lavatrice-Esporsi H2O.
jessica.v@libero.it

 


ON/OFF, proiezione di un fascio di luce verde, diametro mm. 800