
insigne collegiata dei santi pietro e orso
Cristina Ottavio
(aosta) |
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Il complesso architettonico dell’Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso, di arte romanica, è collocato in uno dei pochi angoli della città che abbia mantenuto il proprio carattere originale. Nel 1132 inizia l’effettiva vita comunitaria di questo ordine, con una bolla firmata da Papa Innocenzo II. L’evento è testimoniato anche attraverso l’illustrazione di un capitello del Chiostro. Alla fine del XVI sec. la vita comunitaria non esisteva praticamente più. Nel 1669 il Capitolo della Collegiata conobbe una nuova fase di espansione, dedicandosi all’istruzione religiosa di popolo e clero. Nel 1806 il governo napoleonico soppresse l’ordine, permettendo ai Canonici di godere dei propri benefici. Con la fine del Primo Impero il Capitolo riprese a vivere. Il neonato Regno d’Italia promulgò nel 1867 delle leggi che prevedevano l’incorporamento del patrimonio ecclesiastico. I Canonici riuscirono a rientrare in possesso della quasi totalità dei propri beni. |
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The architectural complex of the Insigne Collegiata dei Santi Pietro
e Orso (Illustrious Collegiate Church of Saints Pietro and Orso), of
Romanesque style, is located in one of the few corners of the town which
have upheld their original character. The actual community life of this
order starts in 1132 by a bull signed by Pope Innocent II. The event is
reported also in the illustration of a capital in the Cloister. Even though
at the end of the 16th century the community life hardly existed, in 1669
did the Chapter of the Collegiate Church witness another expansion stage,
dedicating itself to the religious education of both the people and the
clergy. The Napoleon government suppressed the order in 1806, while allowing
the Canons to enjoy their own benefices. The Chapter restarted to live at
the end of the First Empire. In 1867 the new-born Kingdom of Italy issued
laws relevant to the incorporation of the church estate. The canons managed
to resume ownership of almost all their assets. |
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INSIGNE
COLLEGIATA DEI SANTI PIETRO E ORSO |
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Chiostro di Sant’Orso presso l’Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso / The Saint Orso cloister, Illustrious Collegiate Church of Saints Pietro and Orso |
Il Chiostro di Sant’Orso risale al XII secolo ed è l’unico esempio di chiostro romanico tuttora conservato in Europa. È di forma rettangolare, misura 19,50 x 10,70 m e delimita una galleria a volta larga 2,70 m adornata da 40 capitelli. Questi sono scolpiti con figure in rilievo e rappresentano la storia della salvezza (quindi della Bibbia) dall’epoca dei patriarchi e dei profeti, passando per l’evento centrale della Redenzione, fino al tempo di Sant’Orso. È da ricordare che tre capitelli sono collocati al Museo Civico di Torino. I simboli che rappresentano Sant’Orso sono il bastone e il passerotto.
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| Cristina
Ottavio Nata a / Born in Aosta, 1975 Vive e lavora a / She lives and works in St. Vincent (AO) cristinaottavio@yahoo.it |
En
passant par Marie on arrive à la vie, 2004 |
L’opera di Cristina Ottavio si ispira al misterioso affresco che compare su uno dei muri del Chiostro di Sant’Orso, raffigurante la Madonna Nera, di cui non si hanno fonti ufficiali, ma diverse sono le leggende che ruotano attorno alla sua figura. Si dice per esempio che l’immagine della Madonna Nera avesse dei poteri magico-taumaturgici. L’opera a confronto si ricollega all’importanza del culto mariano nelle tradizioni popolari, toccando il tema attuale della diversità religiosa, e ritraendo la Madonna come simbolo dell’amore e del mistero della vita.
Alessandra
Corsi |
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Chiostro di Sant’Orso presso l’Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso / The Saint Orso cloister, Illustrious Collegiate Church of Saints Pietro and Orso |
Il Chiostro di Sant’Orso risale al XII secolo ed è l’unico esempio di chiostro romanico tuttora conservato in Europa. È di forma rettangolare, misura 19,50 x 10,70 m e delimita una galleria a volta larga 2,70 m adornata da 40 capitelli. Questi sono scolpiti con figure in rilievo e rappresentano la storia della salvezza (quindi della Bibbia) dall’epoca dei patriarchi e dei profeti, passando per l’evento centrale della Redenzione, fino al tempo di Sant’Orso. È da ricordare che tre capitelli sono collocati al Museo Civico di Torino. I simboli che rappresentano Sant’Orso sono il bastone e il passerotto.
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| Manuel
Riccardi Nato a / Born in Aosta, 1972 Vive e lavora a / He lives and works in Aosta manuelric@libero.it |
La
Determinazione, 2004 |
Il
dipinto rappresenta un famoso miracolo attuato da Sant’Orso il quale,
per fermare un’incessante siccità, fece sgorgare dell’acqua
dalle rocce conficcandovi il suo bastone. La determinazione del Santo
non è fine a se stessa bensì legata al forte amore verso
la vita. La cromaticità della tela vuole sottolineare la forza
vitale che sconfigge l’oscurità come una missione di fede,
carità e devozione. Nel quadro è presente un elemento ricorrente
nelle opere dell’artista, quasi un simbolo di riconoscimento: il
fungo, per trasmettere la ricerca profonda che ogni persona attiva interiormente.
Alessandra
Corsi |
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Chiostro di Sant’Orso presso l’Insigne Collegiata dei Santi Pietro e Orso / The Saint Orso cloister, Illustrious Collegiate Church of Saints Pietro and Orso |
Il Chiostro di Sant’Orso risale al XII secolo ed è l’unico esempio di chiostro romanico tuttora conservato in Europa. È di forma rettangolare, misura 19,50 x 10,70 m e delimita una galleria a volta larga 2,70 m adornata da 40 capitelli. Questi sono scolpiti con figure in rilievo e rappresentano la storia della salvezza (quindi della Bibbia) dall’epoca dei patriarchi e dei profeti, passando per l’evento centrale della Redenzione, fino al tempo di Sant’Orso. È da ricordare che tre capitelli sono collocati al Museo Civico di Torino. I simboli che rappresentano Sant’Orso sono il bastone e il passerotto.
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| Roberta
Pancera Nata a / Born in Brescia, 1971 Vive e lavora a / She lives and works in Pavone del Mella (BS) r.pancera@libero.it |
Terra
e aria, 2004 |
Roberta
Pancera propone una riflessione sulla figura di Sant’Orso attraverso
il registro dell’evocazione.
Roberta Pancera is proposing a reflection on the
figure of Saint Orso through the register of evocation. Simone Fappanni |
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