musei civici

Michele Faggiano
Plusstudio


La Pinacoteca deve la sua intitolazione al Marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro (Pavia, 1754-1835), eclettico intellettuale dell’illuminismo lombardo, collezionista d’arte e fondatore del museo pubblico a Pavia.
La raccolta di dipinti è esposta secondo una linea evolutiva che va dai “Primitivi” al Rinascimento, seguita da diverse testimonianze del Seicento e Settecento e del primo Neoclassicismo, di cui Malaspina fu protagonista e assertore. La presentazione dei dipinti si snoda secondo un percorso cronologico, con raggruppamenti geografici: lungo le pareti sono esposte le opere di provenienza pavese. Tra i capolavori esposti la Pala Bottigella di Vincenzo Foppa, il Cristo portacroce e i certosini di Bergognone, il Ritratto virile di Antonello da Messina e prestigiosi dipinti del Barocco lombardo.

The Painting Gallery is named after Marquis Luigi Malaspina di Sannazzaro (Pavia, 1754-1835), an eclectic Enlightenment intellectual in Lombardy, art collector and founder of the public museum in Pavia.
The painting collection is exposed in compliance with an evolutionary line which ranges from the Primitives to Renaissance, followed by different specimens of the 17th and 18th centuries, as well as of Neoclassicism, of which Malaspina was a protagonist and champion. The presentation of the paintings is unwound in a chronological path, with geographic groupings: the works of artists of the Pavia area are exhibited along the walls.
Amongst the exhibited masterpieces, the Pala Bottigella by Vincenzo Foppa, the Cristo portacroce e i certosini by Bergognone, the Ritratto virile by Antonello da Messina and prestigious paintings of Baroque in Lombardy.

MUSEI CIVICI
Castello Visconteo
Viale 11 Febbraio
27100 Pavia, Italy
tel. +39 0382 33853

www.comune.pv.it/museicivici/


Bernardino Luini, Figura femminile, 1521-23
affresco riportato su tavola / fresco transferred on panel
44 x 35 cm

In origine Figura femminile era parte degli affreschi della Villa della Pelucca, situata nei pressi di Monza. Bernardino Luini aveva dipinto una serie di affreschi per la villa, staccati e riportati su tavola nel 1821-22.
La collocazione e il contesto di Figura femminile sembrano aver suggerito all’artista i tratti semplici, distesi e in un certo senso ammiccanti della fanciulla, fatti apposta per essere ammirati dagli ospiti della casa.
Un lavoro che si rifà quasi completamente alla rassicurante iconografia rinascimentale.

Figura femminile was originally part of the frescos of Villa della Pelucca, located near Monza.
Bernardino Luini had painted a series of frescos for the villa, which were removed and transferred on panel in 1821-22.
The location and context of this painting seem to have suggested the artist the simple, relaxed and – to a certain extent – winking features of the girl, which were purposely made to be admired by the guests of the house. A work which goes back almost completely to the reassuring iconography of Renaissance.

Michele Faggiano
Nato a / Born in Mede (PV), 1972
Vive e lavora a / He lives and works in Ferrara Erbogognone (PV)
michele.faggiano@libero.it

Donna in bianco - Lago di Como, 2004
tecnica frattale / fractal technique
70 x 100 cm

Un’immagine di donna consueta, un lavoro di lettura quasi immediata. Questo ha spinto l’artista a ricercare nei tratti di Figura femminile, l’idea che lo stesso Luini aveva prescelto per la sua opera.
Faggiano spoglia la figura originale, già di per sé semplice, per arrivare ad un minimalismo della rappresentazione teso a suggerire una visione parallela a quella dell’artista cinquecentesco.
In questo modo Faggiano ha deciso di mantenere le caratteristiche dell’affresco “dolcezza e morbidezza dei gesti” mentre ha ridotto a pochi volumi compatti i tratti del dipinto ed esaltato al contempo la monocromaticità per rimettere in scena le peculiarità plastiche dell’opera originale.

An image of customary woman, a work of almost immediate perception. This has led the artist to search in the features of Figura femminile the idea that Luini himself had chosen for his work.
Faggiano strips the original figure, already simple itself, to reach a minimalism of the representation aimed at suggesting a parallel vision to the one of the 16th century artist. Thus, Faggiano has decided to maintain the features of the fresco “sweetness and gentleness of the gestures” while reducing the painting to a few compact volumes and at the same time emphasizing the monochromatic characteristics in order to display the plastic distinctiveness of the original work.

Riccarda Mandrini



Jacopo Chimenti (Jacopo da Empoli),
Traslazione del corpo di Santa Caterina d’Alessandria
, 1612
olio su tela / oil on canvas, 280 x 174 cm

Il dipinto fu realizzato per ornare l’altare del Monastero di Santa Caterina a Faenza.
La nobile Caterina, originaria d’Alessandria d’Egitto, fu perseguitata in terra d’Africa a causa della propria fede cristiana dall’imperatore romano. Caterina fu un personaggio che per lungo tempo alimentò le narrazioni popolari e la sua vicenda di martire fu per lo più rappresentata senza drammi evidenti ed anzi con toni equilibrati e sereni.

The painting was carried out to decorate the altar of the Saint Catherine Monastery in Faenza.
The noble Catherine, who was originally from Alexandria in Egypt, was persecuted in Africa by the Roman emperor because of her Christian faith. Catherine was a character who nourished the popular tales for a long time and her martyrdom was represented without any apparent drama and rather with balanced, serene tones.

Plusstudio

Federico Chiozzi
Nato a / Born in Pavia, 1980
Vive e lavora a / He lives and works in Pavia

Stefano Viola
Nato a / Born in Pavia, 1977
Vive e lavora a / He lives and works in Pavia

www.pluss.it

Caterinae, 2004
manichino, teca, stampa digitale / mannequin, showcase, digital print
70 x 100 cm

I drammatici fatti di cronaca contemporanea offrono ai Plusstudio il soggetto per il loro lavoro.
La figura del martire che con il passare dei secoli e dei periodi storici si è dotato di connotazioni diverse ed è stato riproposto attraverso differenti immagini e letture, viene rivisitata dagli artisti
nel linguaggio della Pop Art. Il lavoro dei Plusstudio richiama ad una sorta di anamorfismo non iconico - in un certo senso già ben presente nel lavoro di Chimenti - che fa riferimento alla lettura delle molteplici narrazioni contenute nell’opera originale. “Il martire”, chiariscono gli artisti, “armato solo di inoffensive pistole ad acqua è qui visto in chiave pop, talmente forte da creare un vero e proprio brand attorno all’immagine della protagonista”.

The dramatic facts of the contemporary news and events offer Plusstudio the subject for their work. The figure of the martyr, which has acquired different notations and has been reproposed through different images and interpretations throughout the centuries and historical eras, is being reassessed by the artists in the Pop Art language. The work of Plusstudio recalls a sort of noniconographic anamorphism, – in a way already well present in Chimenti’s work – which refers to the various narrations contained in the original work. “The martyr” as the artists explain “armed just by inoffensive water pistols, is seen here in a pop key, which is so powerful that creates a real and actual brand around the image of the protagonist”.

Riccarda Mandrini