castello di racconigi
Lp - Lorenza Boisi
e Paolo Fazio (milano) |
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Il
Castello di Racconigi, sorto come luogo fortificato al confine tra le
terre dei Savoia-Acaja e il marchesato di Saluzzo, divenne appannaggio
nel 1620 del ramo cadetto Savoia-Carignano. Con Emanuele Filiberto vennero
operati ristrutturazioni e ampliamenti ad opera di importanti architetti
e giardinieri: da Guarino Guarini e André Le Notre nel XVII secolo
a Giovanni Battista Borra e |
The
Racconigi Castle, first erected as a fortified palace between the land
of the Savoia-Acaja family and the marquisade of Saluzzo, became an apanage
of the Savoia-Carignano cadet branch in 1620. Emanuele Filiberto started
reconstruction and extensions, which were carried out by outstanding |
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CASTELLO
DI RACCONIGI Via Morosini 3 12035 Racconigi (CN), Italy tel. +39 0172 84005 www.comune.racconigi.cn. it/castello.htm |
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Il Lago dei Muscari / The Muscari Lake |
Il
Lago dei Muscari è la risultante del Lago dei Cigni che Giuseppina
di Lorena fece creare dall’architetto The Muscari Lake is the result of the Swan’s lake which Josephine of Lorraine commissioned to architect Giacomo Pregliasco at the end of the 18th century. The bed of the lake is now seeded with 350,000 bulbs of “muscari”, blue flowers which, every month of April, come out together to recreate the “water” effect. |
LP
- Long Playing Paolo
Fazio |
La
casa del pescatore, 2004 |
I
due artisti, che si firmano a nome collettivo come LP - Long Playing,
hanno realizzato una casetta
The two artists, who sign with the collective name
of LP - Long Playing, have created out a transparent (1)
Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi, Einaudi, Torino, 1999 Guido Curto |
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Sala di Diana / The Diana Hall |
La
Sala di Diana si apre sulla facciata a settentrione, costituisce una sorta
di continuazione con il The
Diana Hall opens on the on the North facade, constitutes a sort of continuation
of the Hercules |
Chiara
Pirito |
Dansità,
2004 |
Nella Sala di Diana, decorata con stucchi tardo barocchi, Chiara Pirito proietta un video, usando come schermo gli altorilievi raffiguranti scene mitologiche di caccia. Così quelle immagini elettroniche, ideate in sintonia con i settecenteschi medaglioni, riescono ad animare quelle sculture ellenizzanti, trasformando un’opera d’arte antica in un’installazione d’arte contemporanea. L’intento del progetto è quello di far emergere un progressivo cambiamento di approccio filosofico* al mondo animale, avvenuto dall’antichità ai nostri giorni. Mentre nel passato l’animale era identificato come creatura selvaggia e aveva mansioni di caccia, nella contemporaneità gli attribuiamo, attraverso una sorta di contagio, la psicologia e il linguaggio umani.
In the Diana Hall, decorated with late baroque stucco
works, Chiara Pirito is projecting a video and uses as screen the alto-rilievo’s
which represent mythological hunting scenes. Thus, the electronic images,
conceived in syntony with the 18th century medallions, manage to animate
those sculptures of a Hellenizing taste and turn an ancient work into
a contemporary art installation. *Jacques
Derrida, E se l’animale rispondesse (Finte e tracce), Aut-Aut 310-311,
La Nuova Italia, Milano, 2002 Guido Curto |
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Appartamenti cinesi / The Chinese Apartments |
Gli Appartamenti Cinesi risalgono alla seconda meta del Settecento e riflettono il gusto per le cosiddette cineserie. In questo ambiente è presente un camino su disegno guariniano e un lampadario in latta policroma. Le pareti sono rivestite in carta di riso dipinta. Il soffitto è stato fatto ridipingere all’inizio del Novecento in occasione della visita dello Zar Nicola II Romanoff. The Chinese Apartments date back to the second half of the 18th century and reflect the taste for the so-called chinoiseries. This environment also contains a fireplace made of Guarini’s design and a chandelier in polychrome sheet plate. The walls are lined in painted rice paper. The ceiling was repainted in the early 20th century for the visit of Czar Nicholas II Romanoff. |
Isabela
Grosseová |
Autumn
plot , 2004 |
Isabela Grosseová è un’artista con esperienza architettonica. Nei suoi progetti “residenziali” dà forma all’antitesi dell’architettura, percepita come composizione o progettazione di interni il cui valore estetico spesso oscura la sua funzione non-decorativa. I “quadri residenziali” di Isabela Grosseová sono semplici astrazioni, forse rilievi di pianterreni diposti verticalmente, e tuttavia abitabili, come è evidente nelle sue fotografie. Le “sculture residenziali”, che hanno origine a New York, impiegano rifiuti di interni di abitazioni in cemento e la loro disposizione è un commento sociale, accentuato dalla componente fotografica del progetto. Per il Castello di Racconigi, Isabela Grosseová ha realizzato un progetto che offre nuove interpretazioni ai motivi decorativi degli arredi interni del museo. Isabela Grosseová is an artist with architectural experience. In her “residential” projects, she gives shape to the antithesis of architecture, perceived as artistic composition or interior design whose aesthetic value often overshadows its non-decorative function. Isabela Grosseová’s “residential pictures” are simple abstractions; perhaps vertically positioned ground plan reliefs – nonetheless inhabitable, as evident in the her photographs. “Residential sculptures”, that originated in New York, use trash from interiors of concrete dwellings and their arrangement is a social comment, accentuated by the project’s photographic component. Isabela Grosseová has prepared a project that provides new interpretations to selected motives of furnished interiors of the Racconigi Castle museum. David Kulhánek |
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