GEMINE MUSE
 

TORINO - Palazzo Reale
Sala del Trono
L'ambiente apparteneva alla serie delle sale "di parata" già nel Seicento, ma soltanto con Carlo Alberto, a partire dal 1830, la sala ebbe la destinazione che si è conservata.
Il soffitto in legno intagliato e dorato fu eseguito, come quello delle sale precedenti, su disegno di Carlo Morello da Pietro Botto e dal figlio Bartolomeo, nel 1661-1662. Al centro, si conserva tuttora la grande tela di Jan Miel: La Pace tiene sottomesso il Furore guerriero e Marte addormentato, soggetto allegorico che allude chiaramente alla virtù politica di Carlo Emanuele II che aveva garantito al ducato un lungo periodo di stabilità.
Il resto della decorazione fu invece profondamente modificato nell'Ottocento con il coordinamento di Pelagio Palagi, progettista del disegno della tappezzeria così come delle decorazioni lignee; nello stesso progetto decorativo si inserisce l'inserimento della balaustra che ora delimita lo spazio del trono e l'intervento del celebre intagliatore Gabriele Capello, autore delle sculture del trono e del pavimento.

Scala "delle forbici"
La scala delle forbici è il collegamento verticale progettato da Filippo Juvarra in occasione del riallestimento di alcuni ambienti degli appartamenti del secondo piano per il matrimonio del principe Carlo Emanuele, avvenuto nel febbraio 1722. Proprio per consentire un accesso maggiormente rappresentativo a questi locali nel 1720-1722 si realizzò la monumentale scala a quattro rampe, al posto della precedente scala in legno seicentesca. L'impianto è "a tenaglia"; dopo la prima rampa, se ne dipartono due laterali, per poi ritornare ad un'unica rampa centrale che raggiunge il piano superiore. Non ci sono muri intermedi che interrompano la percezione dello spazio architettonico, cosicché la sensazione che si ha nell'osservarla è di grande leggerezza; lo stucco bianco presente su tutte le superfici è di estrema raffinatezza e crea un ambiente luminoso e fortemente studiato nei particolari degli ornati. La denominazione che prende la scala stessa è suggerita da un bassorilievo allusivo in cui le forbici mozzano la lingua di un cortigiano.

Sala da ballo
Il salone è uno degli ambienti più omogenei dell'intero palazzo, essendo stato impostato in modo unitario in epoca carloalbertina. In precedenza lo spazio era suddiviso in due sale seicentesche (ricordate come sala dei Valletti a piedi e sala dei Paggi), completamente cancellate con l'intervento definito dal progetto di Pelagio Palagi negli anni 1835-42.
Si definisce un luminosissimo spazio, nel quale è predominante il riferimento alla antichità greca e a soggetti bacchici che riportano al tema della danza. Gabriele Capello intervenne per la decorazione lignea e per il pavimento intarsiato, mentre le cornici delle specchiere ed i capitelli delle colonne corinzie, in bronzo, vennero fusi presso ditte esterne.
Il soffitto a cassettoni è opera di Giovanni Battista Ferrero e di Diego Marielloni; per il fregio della parte alta delle pareti, con figure di Danzatrici, intervennero invece Carlo Bellosio e Francesco Gonin. Al centro del soffitto vi è la grande tela Il trionfo di Apollo dello stesso Palagi, il cui tema fa ancora una volta riferimento alle arti.

PALAZZO REALE DI TORINO - didascalia
Realizzato prevalentemente durante gli anni 1646-1660 e modificato più volte, conserva nelle sale opere dei più significativi artisti di corte (da Juvarra a Palagi, da Miel a Beaumont).

PALAZZO REALE DI TORINO - Piazzetta Reale - 10122 -TORINO - Tel. 0039-11-43.61.455
Orario: Dal martedì alla Domenica ore 8,30-19,30 (ultima visita ore 18,15). Lunedì chiuso
Biglietto intero € 6,50; ridotto € 3,25 (18-25 anni); gratuito ai minori di anni 18 e ai maggiori di anni 65.
Giardino aperto tutti i giorni dalle 8,30 a un'ora prima del tramonto. Ingresso libero
http://www.ambienteto.arti.beniculturali.it/800x600_ita/reale.htm