GEMINE MUSE
 

TRAPANI - Museo Pepoli
Maestro di Fontanarosa (Napoli, prima metà sec. XVII)
Il sogno di Giacobbe
Olio su tela
Trapani, Museo Regionale Pepoli
Prov.: Trapani, Pinacoteca Fardelliana; già Trapani, collezione Di Ferro.

Il sogno di Giacobbe, proveniente dalla collezione trapanese dei Di Ferro, si presenta in un formato orizzontale che lascia ipotizzare una destinazione per "amateurs" e quindi, fin dalle origini, una sua collocazione nel contesto del mecenatismo privato. Tradizionalmente riferito al pittore trapanese Andrea Carreca (1590 circa - 1677), recentemente da chi scrive è stato accostato all'ambiente napoletano del primo Seicento, alimentato dalla cultura caravaggesca, e particolarmente vicino al linguaggio di Battistello Caracciolo con tangenze puntuali a opere dipinte dopo gli anni 1617-19, segnate dal viaggio a Roma e a Firenze, grazie al quale il pittore aggiunse al realismo e agli effetti di luce e di ombra, tratti dal Caravaggio partenopeo, esiti compositivi derivati dal classicismo carraccesco e della schiera dei caravaggeschi romani (Borgianni, Gentileschi, etc.) pure aperti alle istanze apprese nei circoli accademici dei bolognesi attivi a Roma.
Il quadro del Museo Pepoli con una più attenta focalizzazione è inseribile in un gruppo di opere posto sotto il nome di "Maestro di Fontanarosa", un pittore assai prossimo a Battistello, così chiamato per il dipinto con l'Ultima Cena della parrocchiale di San Nicola Maggiore a Fontanarosa (Avellino), ipoteticamente identificato nella persona storica di Girolamo De Magistero o di Giuseppe Guido.
Uno degli aspetti pittorici rilevanti nel Sogno del Pepoli è costituito dal paesaggio entro cui si inserisce la rapida ed evanescente notazione della scala sognata da Giacobbe: il paesaggio è animato da intensissime vibrazioni naturalistiche rese in modi pittorici di notevole suggestione.