Bando Culturability 2020

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Nell’attuale fase di emergenza sanitaria generata dal Coronavirus, Fondazione Unipolis ha deciso di confermare l’apertura in programma del bando. In un momento di profonda crisi culturale, economica e sociale, si intende così offrire un supporto alle tante organizzazioni culturali in difficoltà, che continueranno nei prossimi mesi ad accusare gli effetti della chiusura dei propri spazi e dell’annullamento dei loro eventi avvenuti in questi mesi. Inoltre, quando sarà possibile tornare a incontrarsi, si ritiene sia importante favorire nuove occasioni di aggregazione e confronto con e per le comunità.

 1. Premessa

Fondazione Unipolis indice il bando nazionale culturability 2020-2022 per sostenere i nuovi centri culturali italiani frutto di processi di rigenerazione dal basso, luoghi in cui si sviluppano progettualità di innovazione culturale con un impatto sociale e civico, sperimentando nuove logiche di ingaggio e collaborazione con le comunità di riferimento. Il budget complessivo del bando, che include contributi ai beneficiari e costi di tutte le attività di supporto, è pari a 600 mila euro.

2. Il contesto

Nel corso degli ultimi anni si è assistito in Italia alla nascita di luoghi della cultura di nuova generazione, spesso avviati grazie a processi di riattivazione dal basso. Sono laboratori che pongono al centro pratiche di innovazione culturale e artistica, sociale e civica. Spazi ibridi in cui si sperimentano modi di progettare, produrre, distribuire e fruire cultura, assieme ad attività educative, di welfare e riconducibili ad altri settori ancora. A portare avanti queste iniziative sono organizzazioni che interpretano un concetto contemporaneo di imprenditività, testando modelli di sostenibilità economica, organizzazione e governance diversi rispetto al passato. Aggregano attorno a questi luoghi coalizioni di attori e tessono nuove relazioni tra pubblico, privato, terzo settore e singoli cittadini. Attraverso pratiche culturali collaborative, coinvolgono pubblici e comunità diversi, realizzando processi di attivazione e coesione sociale. Anche per questo, sono contenitori interessanti in cui sperimentare forme di aggregazione, convivenza, coesione sociale, cittadinanza e nuovo civismo. Una parte consistente di questi luoghi culturali nasce a partire da processi di rigenerazione e riattivazione di spazi abbandonati, dismessi, parzialmente inutilizzati o rifunzionalizzati. Rispondono a una disponibilità crescente di immobili dovuta, oltre che alla crisi economica, ai processi di cambiamento e trasformazione dei processi produttivi, assieme all’affermarsi di una diversa concezione delle città. Interpretano il desiderio di singoli cittadini e organizzazioni di prendersi cura e restituire a nuova vita le tante parti dimenticate del patrimonio del Paese. 

3. Il ​bando culturability e gli obiettivi

culturability è il programma di Fondazione Unipolis per sostenere le nuove organizzazioni e i nuovi professionisti del settore culturale e creativo. A partire dal 2013, Unipolis ha promosso i bandi culturability per supportare progetti di innovazione culturale con un impatto sociale, dal 2016 la call è stata indirizzata a processi di rigenerazione di spazi a base culturale. Dopo cinque edizioni, Fondazione Unipolis chiude un ciclo e cambia culturability, riattualizzando obiettivi, ridefinendo tempi e destinatari del programma. 

Il bando biennale culturability 2020-2022 intende favorire la crescita e il consolidamento dei centri culturali innovativi già attivi in Italia. Non è finalizzato a far nascere ed emergere nuove progettualità, ma ad accompagnare in percorsi di trasformazione e innovazione centri nati da alcuni anni attraverso processi di riattivazione dal basso, in cui la componente culturale si coniuga a un impatto sociale e a una dimensione di cittadinanza attiva. L’innovazione è una delle chiavi a disposizione per far fronte alla complessità, all’incertezza e all’accelerazione di questa epoca. Le organizzazioni hanno la necessità di fare leva su capacità innovative che guidino la transizione verso orizzonti futuri preferibili. Il bando sposta così il suo oggetto dai luoghi rigenerati ai luoghi rigeneranti, che abbiano intrapreso negli anni passati percorsi di rigenerazione e trasformazione dei contesti e delle comunità di riferimento.  I centri culturali selezionati saranno supportati attraverso tre strumenti: 

  • grant in forma di erogazione liberale;
  • contributi economici in forma di voucher da usare per attività di consulenza, ricerca e sviluppo, formazione; 
  • intervento di consulenti e mentor che seguiranno e accompagneranno le organizzazioni coinvolte.

Attraverso questo percorso, culturability intende sostenere la qualità culturale e artistica delle attività di questi luoghi; la ricerca, la sperimentazione e la replicabilità dei processi di attivazione civica che si innestano, dei nuovi modelli di organizzazione e gestione che sviluppano, delle partnership tra pubblico e privato che costruiscono. Inoltre, mira a mettere in connessione le realtà che lavorano su questi centri, coinvolgendo innovatori culturali e sociali, partner del bando, policy maker e soggetti istituzionali, in un processo di innovazione aperta. Il budget complessivo del bando, che include contributi ai beneficiari e costi di tutte le attività di supporto, è pari a 600 mila euro.

 4. I destinatari

l bando è indirizzato ai nuovi centri culturali italiani frutto di processi di rigenerazione di spazi dal basso, ovvero luoghi in cui si sviluppano progettualità di innovazione culturale con un impatto sociale e civico, e si sperimentano nuove logiche di ingaggio e collaborazione con le comunità di riferimento.

Possono essere candidati esclusivamente centri culturali aventi le seguenti caratteristiche:

  • Hanno uno spazio fisico aperto alla fruizione pubblica con sede in Italia. Non possono essere candidati luoghi che non sono aperti al pubblico, usati esclusivamente come ufficio o coworking, anche se abitati da professionisti del settore culturale e creativo.
  • Lo spazio è stato riattivato come esito di un processo di rigenerazione, recupero e rivitalizzazione di uno o più immobili (di proprietà pubblica o privata, urbani e non) dismessi, sottoutilizzati, riconvertiti rispetto alla destinazione d’uso di partenza o, comunque, con una destinazione culturale che è stata rinnovata rispetto a quella iniziale. In caso di spazi non propri, il contratto di concessione / affitto deve coprire almeno i due anni successivi rispetto alla data di pubblicazione del presente bando. I centri culturali candidati, infatti, devono essere nelle condizioni di poter intraprendere un percorso di innovazione e trasformazione nei due anni di percorso e accompagnamento del bando. ​
  • Sono già attivi, ovvero aperti al pubblico e operativi da almeno 2 anni rispetto alla data di pubblicazione del presente bando. Fa fede lo storico del centro come descritto nel form di candidatura e secondo quanto reperibile anche da fonti pubbliche, come il web.
  • La dimensione culturale, creativa e artistica del centro deve essere prevalente e votata all’innovazione. Sono candidabili spazi ibridi, in cui si sviluppano attività riconducibili ad altri settori (per esempio, educazione, welfare, agricoltura, manifattura, etc.), ma la vocazione del centro deve essere chiaramente culturale. Per innovazione culturale si intende la sperimentazione di nuovi modi di progettare, produrre, distribuire e fruire cultura.
  • Attraverso pratiche culturali collaborative, innescano processi di coesione sociale, attivano e abilitano le comunità – locali e non – di riferimento.

La candidatura può essere avanzata dal soggetto gestore o co-gestore dello spazio, in partnership con altre organizzazioni che hanno sede o collaborano alle attività del luogo.  Il soggetto gestore o co-gestore che candida il centro a culturability svolge il ruolo di capofila ai fini della partecipazione al bando. Il capofila può essere un’organizzazione non profit, una cooperativa, un’impresa; il capofila non può essere un ente pubblico. Nel caso di gestione del centro in capo ad ATI o ATS, la candidatura al bando dovrà essere presentata dall'ATI o ATS stessa, dall'organizzazione mandataria o da una mandante che svolge un ruolo di primo piano nel centro. Possono essere candidati centri culturali che esistano da almeno due anni rispetto alla data di pubblicazione del presente bando. Questo requisito di inizio attività riguarda il centro culturale e non l’organizzazione capofila. Possono, quindi, partecipare organizzazioni che gestiscono da meno di due anni centri che esistono da più di due anni. Il capofila assume il coordinamento di tutte le attività del progetto; ha poteri di rappresentanza dei partner; in caso di selezione per il presente bando, è il destinatario del contributo ed è responsabile del corretto trasferimento delle somme eventualmente di pertinenza dei singoli partner; è il principale referente per aggiornamenti e rendicontazione da presentare a Fondazione Unipolis. Il partner partecipa assiduamente alle attività del progetto e non va confuso con altri soggetti fornitori, abilitatori o finanziatori. Nel form di candidatura online è richiesto l’invio di un unico accordo di partenariato fra tutte le organizzazioni, che deve essere sottoscritto dal legale rappresentante di ciascuna.

La stessa organizzazione non può presentare, come capofila o partner, più candidature, pena l'invalidità di tutte le proposte a cui ha partecipato. Fanno eccezione gli enti pubblici (ministeri, amministrazioni locali, università, etc.) che possono essere partner di più centri candidati.

 

Maggiori informazioni sul sito: https://culturability.org/