Davide Pisapia

Altro
Arti Visive
Scrittura
Davide
Pisapia
Città
Napoli
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Napoli
Età
37
Profilo

Sono Davide Pisapia, un ragazzo napoletano classe ‘88 che da circa tre anni realizza, insieme a dei mastri carpentieri, delle sculture in ferro. Il mio percorso nel mondo dell’arte inizia in un modo un po’ inconsueto poiché provengo da un lavoro nel settore industriale. Avevo 20 anni quando mi sono trovato proiettato in un contesto aziendale, nel quale la razionalità richiesta sembrava mi avesse portato ben lontano dalla possibilità di conoscere quel lato della mia personalità carica di gusto e di fantasia. Però talvolta la vita è piena di sorprese e ci da delle opportunità anche nei momenti più impensati. Così, nel pieno della crisi economica, per evadere un po’ dalla realtà quotidiana, realizzavo dei piccoli lavori in ferro che cominciarono a scaturire in me un forte interesse. Grazie all’estro e alla manualità che mi appartengono, mi sono ritrovato a scoprire gradualmente il mondo dell’arte e del design, che giorno dopo giorno, mi ha affascinato sempre più. Sentii il bisogno incontrastato di valorizzare quanto iniziato, di trarne delle emozioni. Da quel momento, si innescò uno straordinario processo creativo che, attraverso diversi stadi di maturità stilistica, ha portato alla materializzazione di queste sculture, simbolo di un lato del mio essere di cui ne ero completamente all’oscuro.

 

ALTER EGO

Per scoprirsi bisogna guardarsi attraverso uno specchio. La sua immagine riflessa ci offre un nuovo punto di vista della nostra stessa persona, ci mostra l’altro volto della luna. L’Alter Ego è il lato introspettivo presente in ognuno di noi. Quello più prezioso e misterioso. Spingersi oltre la linea superficiale della razionalità quotidiana per dare libero sfogo ad un richiamo incondizionato ed inarrestabile del realizzare delle forme, condividendole. Da questo fine ambizioso, nasce Alter Ego.

 

IL BISOGNO

Nella vita tutto nasce da un bisogno ed il mio è sempre stato quello di sentirmi felice ed in pace con me stesso, con semplicità. Trovare lo specchio giusto nel quale rivedersi, quella linea di confine che ci appaga. Non è sempre facile trovare se stessi, per alcuni talvolta diventa impossibile per incapacità personale, oppure, perchè subentrano impedimenti esterni di natura economica, politica, sociale.

Io personalmente ho potuto e voluto seguire il mio istinto, sapendo che c’era una via d’uscita che mi avrebbe condotto a ciò che Ken Robinson chiama “l’Elemento”. Infatti lo scrittore afferma che:

Esiste un luogo in cui le cose che amiamo e quelle che siamo bravi a fare si ritrovano insieme. Questo luogo dell’anima si chiama l’Elemento. L’Elemento è il punto d’incontro fra le attitudini naturali e le passioni personali. Quando le persone si trovano nel loro Elemento, sono in connessione con qualcosa di fondamentale per il loro senso di identità, per il loro scopo nella vita e per il loro benessere. Essere nel proprio Elemento rivela loro chi sono veramente e che cosa devono veramente fare della loro vita.”

Dunque la chiave è avere già tutto chiaro nella testa, senza neanche essere consapevoli di fare la cosa giusta o sbagliata, l’importante è testarsi e rischiare.

E’ vero, i tempi ci impongono di stare coi piedi per terra, ma sognare non costa nulla, l’importante è solo fare ciò che piace.

 

DA UN FOGLIO DI CARTA

 

La luce accecante della saldatura e le sue scintille in grado di infilarsi nei vestiti, le scottature delle mani per i guanti bucati dall’usura, la vernice colorata che protegge l’anima del lavoro ed il rumore stridente delle levigatrici che invece ne eliminano le sue imperfezioni, la stufetta elettrica che riscalda le gambe gelate dal freddo pungente ed il caldo torrido che complica anche le azioni più semplici, la malinconia di un giorno di pioggia ed i silenzi che la musica tentava di coprire, l’incoraggiamento dei raggi riflessi sui banconi in ferro ed il sussulto dei martelli che ci battono sopra. Tanti, troppi, sarebbero i dettagli da descrivere in questi anni trascorsi in officina tra scelte, errori, creazioni, preoccupazioni e gioie, ma dopo tutto, queste sculture finalmente vedono la luce. Che sia un grande spettacolo.