Helena Barbagelata

Helena Barbagelata (Genova, 1991) è una modella, artista multidisciplinare, regista, scrittrice e attivista italiana. Il suo lavoro spazia tra cinema, arti visive, performance e scrittura, con un forte impegno verso tematiche di identità, memoria e diritti umani. Le sue opere sono state presentate da istituzioni internazionali come la Fondazione Onassis, l’Accademia Repin di San Pietroburgo e la Commissione Europea. Tra i suoi progetti recenti figurano Liminal Light (2025), Hospice of Dry Words (2024), The Long Road Home (2023) e AHAVA (2022), lavori che uniscono narrazione poetica e attivismo visivo. Le sue creazioni sono state esposte a livello globale e spesso intrecciano linguaggi diversi in forme immersive e poeticamente incisive.
Il suo lavoro spazia tra diversi linguaggi e media, tra cui pittura, scultura, fotografia, danza, musica, performance, cinema e scrittura, affrontando spesso tematiche legate a cultura, identità e società. Attraverso simbolismi poetici e narrazioni incentrate sull’esperienza umana, invita il pubblico a mettere in discussione le proprie percezioni della realtà e a confrontarsi con le urgenze del presente.
Con un dottorato in Filosofia della Scienza e della Matematica presso l’Università di Atene, integra una pratica artistica eterogenea e trasversale.
Come attivista artistica, Barbagelata ha preso parte a numerose iniziative internazionali a sostegno dei diritti umani. Nel 2023 ha presentato la serie multimediale The Long Road Home presso l’Human Rights Research and Education Center (HRREC) di Ottawa, un’opera che affronta la crisi migratoria e riflette sulla resilienza delle persone sfollate. Il progetto dà voce alle esperienze di chi è costretto a fuggire da guerre, persecuzioni razziali, religiose o politiche.
La sua arte affronta spesso questioni sociali, celebrando la femminilità con opere che esplorano la sensualità, la liberazione personale e il corpo come strumento di espressione e protesta. Nel 2023, il dipinto Darar II ha ottenuto il premio Best in Show alla mostra Essence di Hong Kong. Nel 2022 ha partecipato alla mostra 1000 Women in Art in Messico e ha presentato a Roma il film AHAVA, incentrato sull’aumento dei crimini d’odio e sull’impatto culturale dell’antisemitismo, del razzismo e della xenofobia.
Nel 2021, il suo film La Chiave dell’Abisso, un’opera che unisce pittura acrilica, musica e video, è stato incluso nel Project Lazaretta in Grecia, un’iniziativa dedicata allo scambio culturale, e ha ricevuto un riconoscimento ufficiale dal Ministero della Cultura greco. La serie INSULA è stata esposta presso Kulturschöpfer / Green Hill Gallery a Berlino, mentre è stata finalista del premio internazionale TAKEDA ART/HELP presso il Muzeon Art Center di Mosca. A Buenos Aires, l’opera Magma ha ricevuto una menzione della giuria per la sua profondità emotiva.
Oltre alla produzione visiva, Barbagelata si dedica alla scrittura, con diverse pubblicazioni all’attivo. Il suo percorso artistico riflette un impegno profondo nei confronti dei diritti umani e delle cause sociali, attraverso un linguaggio multidisciplinare. In qualità di artista e attivista, continua a influenzare la scena artistica globale, stimolando riflessione e azione di fronte alle sfide complesse dell’umanità contemporanea.