DONNE SOTTO VUOTO
DONNE SOTTO VUOTO
Siamo donne alla ricerca continua di un contatto con noi stesse, alla ricerca di felicità, in lotta con quella parte di noi che ci censura, con noi che ci censuriamo, perché? Per chi?
Abbiamo paura della morte a tal punto che rifiutiamo anche la più piccola ruga, allora non mi resta che ridere. Ridere di me stessa che dice il contrario di quello che pensa, fa il contrario di quello che dice e pensa solo una cosa… io non lo so!
Il palcoscenico è il Mondo di Oz, quelle tavole sono il sentiero dorato e le storie che raccontiamo ci portano oltre l’arcobaleno. Ecco perché faccio teatro, perché tutto il resto io proprio non lo so!
Ami un figlio e lo guardi crescere con stupore. Tremi per il suo futuro, con la paura di vederlo cadere, con la voglia di poterlo accarezzare ancora una volta. Ami un uomo e lo guardi con stupore. Tremi a una sua carezza, con la paura di vederlo partire, con la voglia di fare all’amore ancora una volta. Ami un padre. Lo guardi e sorridi, tremi e gli sorridi, con la paura di non vederlo invecchiare, con la voglia di dirgli ti amo per la prima volta.
Bambina con occhi curiosi alla ricerca di bottoni. Nonna con occhi offuscati alla scoperta di miraggi. Donna dai grandi seni, fatti su misura per nutrire ogni tua speranza. Donna dai fianchi larghi, fatti su misura per curare ogni tuo rimpianto. Bella come il vento che muove le stagioni. Guscio, corteccia, scatola dei segreti. Dentro te una nota diventa melodia, spartito di un’opera che non comprendi, chiave di sol di un’aria che solo il tuo corpo conosce alla perfezione.
Le mie parole non sono mie. Raccontano le nuvole che mi attraversano, se ti riflettono come pozzanghere non sei tu che parli, le mie parole non sono nemmeno tue. Si somigliano a tal punto da parlare allo stesso modo e alla fine poi cosa sono? Parole.