Jacopo Dimastrogiovanni

Profondamente innamorato della Pittura antica, ho iniziato il mio percorso artistico aspirando all’iperrealismo. Ben presto, tuttavia, ho sentito fortissima l’esigenza di sperimentare un diverso genere di pittura, più gestuale, forse più “drammatico”. Ho dunque accantonato i fondi lisci e ho cominciato a preparare le tele in modo “materico” – attraverso l’utilizzo di gessi e l’applicazione di carta e sabbie – così da poter lavorare su una superficie che mi permettesse di esternare quel carattere inquieto che avrei voluto far trasparire dai miei dipinti; allo stesso modo, l’aspirazione ad una maggiore espressività mi ha portato, in modo non del tutto consapevole, verso una deformazione sempre più accentuata dei soggetti rappresentati. L’Uomo è in assoluto oggetto privilegiato della mia indagine. Essere che sempre più si scompone, si trasfigura, fino a diventare soltanto essenza. Le figure si fanno spettri, muti, inconsapevoli di loro stessi. Semplicemente, presenze.