Marco Baj

Scrittura
Marco
Baj
Città
Vieste
Nazione di nascita
Italy
Provincia
Foggia
Età
42
Profilo

Marco Baj nasce a Varese il 13/05/81. Ha studiato all'Istituto Statale d'Arte di Forlì (indirizzo metalli), poi successivamente all'Accademia di Belle Arti di Foggia (indirizzo scultura), laureandosi con lode. Trasferitosi a Vieste fa esperienza presso la chiesa di San Francesco nella bottega di Salvatore Palumbo dove impara a scolpire la pietra locale: il tufo. Si sposta dopo pochi anni a Cesena dove svolge l'attività di falegname, in concomitanza insegna Plastica all'Istituto d'Arte di Forlì. Ritornato a Vieste nell'ottobre 2008 continua lo studio sul segno e sul bianco e nero. Rinnega ogni contatto con il colore mentre mantiene sempre vivo l'interesse verso la figura umana. L'anno successivo parte per Brescia per insegnare arte nella scuola secondaria di primo grado mentre nell'inverno 2010 si sposta a Dublino per motivi personali. Ritornato a Vieste elabora nuove opere con un nuovo materiale:la sabbia. Realizza un evento con il patrocinio comunale creano grandi sculture di sabbia. espone in collettiva “libro d’artista” 19 autori tascabili alla fiera del libro di Cerignola (FG) proponendo un libro in pietra, realizza, in pietra, l’ambone per la chiesa di San Giuseppe Operaio Vieste giugno 2013,partecipa al concorso per la creazione del logo per il festival teatro 34 ad Asti febbraio-aprile 2012, creazione catasta canzei per il comune di Mezzano in Trentino febbraio 2012, partecipa al concorso (s)barca e vinci di Tafter febbraio 2012, in mostra presso la sede dell’Arci muretti a secco Gravina in Puglia (Ba) r-Evolution/un anno di stARt febbraio 2012, , in mostra a Milano nella collettiva  Micro due dal 14 al 28 gennaio 2012 con un’opera 5x5cm, partecipa alla mostra concorso FAX FOR PEACE nov 2011/febbr 2012 Pordenone, in mostra in Colori, Materie, Segni a Roma in maggio 2011 con Soqquadro & Vista, in mostra a Milano nella collettiva Micro due febbraio 2011, partecipa al Premio Terna03 2010. Partecipa nel 2011 ad un programma di arte relazionale con altri artisti mentre espone in diverse collettive. Partecipa a numerosi concorsi:Me ne frigo 2010,Premio Terna03 2010, Rilegno d'Ingegno, 10 alla centesima bandito da google, Premio Terna01 2008, concorso bandito dalla fondazione A.Pomodoro, progettazione logotipo "La Via dei Metalli-Iron Route", progetta "Oggetto Magico Emozionale" bandito dall'associazione culturale Luzzari, progettazione del bicchiere Martini Bombay.

L'idea delle Città è nata guardando nel 2005 una vecchia cartina di Roma. Cosi è nata la prima Città, Leda, con dimensioni ridotte ed eseguita a china su carta. Il viso è creato da palazzi. Giocando con gli scuri, sono state create le forme, mentre il profilo viene simulato da un fiume. Dopo Leda (omaggio a Michelangelo) lo studio e la ricerca di nuove Città è stato portato avanti, formulando un'idea ben innestata: “Un' agglomerato di case, stradi, palazzi. La Città domina sulla Natura, come un meccanismo ben oleato; elimina il proprio creatore perdendo la sua vera funzione per trovarne una nuova:vivere. Come un qualsiasi essere prende coscienza di se stessa per progredire ancora e ancora”.

Dopo anni di lavoro su questo tema, la visione viene estesa come quella di un viaggiatore del tempo. Viene descritta una guerra tra natura e cemento iniziata moltissimi anni fa , un malessere interiore, la sofferenza di un essere tanto puro e semplice come la Natura contro l'arroganza della sua creatura: l'uomo. Quest’ultimo ha generato un essere sfuggito al suo controllo: la Città. Con il passare degli anni l’uomo ha applicato un’intelligenza artificiale ai materiali di costruzione rendendo le proprie abitazioni autosufficienti, capaci di costruirsi e di modificarsi. Le macchine prendono così coscienza della loro esistenza nel 2064 ( denominata in seguito Era Zero) dichiarano guerra all’essere umano.  Le mura delle case, degli uffici e di qualsiasi altra struttura non sono più sicure e familiari, ma diventavano trappole di morte. Mutando forma e volumi intrappolano i loro ospiti per poi sopprimerli.

I nuovi inquilini diventarono i Palazzi ( strutture verticali di vetro, acciaio e cemento). Questi servono fedelmente la Città come dei soldati. Il loro scopo è quello di assumere nuove posizioni conquistando gli spazi verdi e aggiudicandosi nuovi piani. Con il loro movimento la Città assume forme nuove: dal profilo di un bambino al volto di uomo e donna, come se all'interno dei suoi ingranaggi ricordasse queste forme e ne imitasse le sembianze.

L'artista vive e lavora a Vieste