Massimo Marchioro

Massimo Marchioro, classe 1977, è nato a Milano dove vive e lavora.
Ha sempre coltivato una passione particolare per la tecnica pittorica e per l'uso dei colori, passione che ha sviluppato, negli ultimi anni, da autodidatta.
L’approccio iniziale al mezzo pittorico, come per molti, viene considerato come una "valvola di sfogo" un angolo di serenità lontano dal quotidiano.
Per Massimo questo angolo è fatto di tinte accese, commistione di texture e materiali, ma anche di sentimenti contrastanti: rabbia, tristezza felicità.
Quando un'opera è conclusa finalmente, libertà.
Lo stimolo a fare arte non può essere ridotto, nel caso di Marchioro, al puro uso della tecnica. Essa è, in realtà, momento d'introspezione e riflessione.
La personale poetica, l’essenza della ricerca creativa, sono definite da Marchioro, non a caso, con termini riferibili alla resa estetica, a ciò che le sue opere suscitano nello spettatore: movimento, azione, sfogo, liberazione, riflessione.
In modo specifico le opere proposte qui in mostra rivelano da un lato un riferimento artistico evidente, l'Action painting statunitense, ed in particolare la ricerca del fondatore del movimento, Jackson Pollock, dall'altro l'uso del colage e della tecnica mista fa pensare anche ad autori nazionali che dell'Informale sono stati i capostipiti: Fontana, Vedova, Burri.
L'Informale per Marchioro è negazione d’ogni forma e con essa la conoscenza razionale che ne deriva. Non esiste un messaggio da "diffondere", ma la semplice espressione di molteplici stati d'animo.