ARUTA LUIGI, RUOPPO GIADA, FERRIGNO GIUSEPPE

Danza

ARUTA LUIGI, RUOPPO GIADA, FERRIGNO GIUSEPPE

Destinazione

Tirana - Albania

Periodo
-
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Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Bodytasking   –   Studio su una performance è un progetto di residenza artistica, con restituzione al pubblico, per un laboratorio di scrittura corporea con studenti di Coreografia dell’Università delle Arti di Tirana. Le attività didattiche sono finalizzate alla realizzazione di un primo studio coreografico intorno alle tematiche dello spettacolo, prossimamente in allestimento e prodotto da Borderline Danza, intitolato Mai (S)corretti. Il leitmotiv della creazione è un invito a riflettere sulla realtà politico-sociale del nostro tempo  attraverso una narrazione fantapolitica, mediata dalla danza in dialogo con gli altri linguaggi artistici. Il lavoro sarà oggetto di studio da parte di un diversificato team di     ricerca scientifica: sarà riproposto nella medesima forma con studenti di Scienze delle Attività Motorie e Sportive      dell’Università Parthenope di Napoli, in Italia; lo scopo è quello di confrontare le esperienze per valutare l’educabilità della performance di danza attraverso il modello didattico sperimentale del Bodytasking.

 

ENTE OSPITANTE

L'Albania Dance Meeting-Festival è un festival annuale di danza in Albania. La prima edizione si è tenuta nell'aprile 2006. L'evento è cresciuto gradualmente fino a diventare uno dei più importanti festival internazionali del paese. Il festival ha lo scopo di far conoscere al pubblico albanese varie compagnie di danza o danzatori indipendenti dall'estero che sviluppano tecniche di danza contemporanea e forme innovative di espressione della danza.Un grande evento non solo per i professionisti della danza, ma anche per gli amanti delle arti di tutto il paese per conoscere la cultura mondiale progressiva e innovativa.

Intervista

Raccontateci un po' il vostro progetto: come è nato e come si è sviluppato?

Bodytasking è una proposta didattica sperimentale nata nell’ambito di uno studio di ricerca sui vantaggi della danza come dispositivo di adattamento cognitivo e sociale. È una pratica di danza che utilizza tasks di movimento, consegne mirate a correlare nei soggetti praticanti motricità ed esperienza, in concerto con le possibilità e le intenzioni. 

Studio su una performance è una declinazione didattica di Bodytasking mirata alla realizzazione di una performance intorno a una tematica specifica, con restituzione finale al pubblico che genera sempre feedback molto utili. 

Abbiamo lavorato con gli studenti della Scuola di Balletto di Tirana, unica in Albania, proponendo loro un lavoro diverso da quello a cui sono abituati. Abbiamo collaborato anche con l’Università delle Arti di Tirana, e insieme agli studenti di Coreografia tirocinanti dell’Albania Dance Theater Company di Gjergj Prevazi abbiamo gettato le basi per uno studio di ricerca sulle potenzialità della composizione coreutica e drammaturgica come espediente per veicolare riflessioni su temi di vario tipo, come la politica e la società.

Quali erano gli obiettivi principali del progetto?

Il nostro primo obiettivo era quello di realizzare un’esperienza che ci permettesse di testare la metodologia di lavoro compositiva e drammaturgica e di riflettere sul tema della creazione che la compagnia Borderline Danza di Claudio Malangone sta producendo. Inoltre, ci interessava creare un parallelismo tra Italia e Albania sul tema ‘politico’, connettendo le istituzioni accademiche e le realtà associative coinvolte: l’Università di Tirana e la Parthenope di Napoli con la rispettiva compagnia, l’Albania Dance Theather Company, oltre all’Albania Dance Meeting Festival e alla Scuola di Balletto di Tirana. In sede di lavoro, poi, sono state tante le suggestioni che hanno suscitato nuove sfide, come quella di trasmettere una tipologia di danza diversa per chi è abituato solo al balletto, e creare relazioni interpersonali solide in grado di resistere oltre al progetto stesso. Il nostro modo di fare danza è improntato al sociale: si basa su relazioni, emozioni ed esperienze realizzate, al di là del prodotto artistico.

 Come nasce il titolo "Mai (S) Corretti"?

Mai (S)corretti è una proposta artistica nata dall’incontro tra una gestazione creativa e uno studio diversificato delle musiche di repertorio del compositore Ennio Morricone. Il leitmotiv della creazione è un invito a riflettere sulla realtà politico-sociale del nostro tempo attraverso una narrazione fantapolitica declinata in più linguaggi artistici. Politica e società sono realtà osservate nella loro capacità di frammentarsi e ricomporsi di continuo nel corso della storia. Questo concetto viene restituito al pubblico attraverso composizioni coreografiche, tra il distopico e l’utopico, il grottesco e il satirico, suggestionate e avvalorate dalle ambientazioni filmiche delle musiche scelte del compositore insignito nel 2007 del premio Oscar alla carriera per i suoi contributi magnifici all'arte della musica da film. Il titolo nasce proprio dalla volontà di definire i due volti della politica: “mai scorretti”, cioè quello che intendono farci credere; “mai corretti”, cioè la realtà che osserviamo nella società attuale e purtroppo anche guardando al passato: basti pensare a cosa accadde a Sacco e Vanzetti, esempio lampante raccontato anche dallo stesso Morricone.

 Che cosa vi portate a casa da questa esperienza?

Bodytasking – Studio su una performance è un progetto che abbiamo sognato, ragionato e finalmente realizzato grazie a Movin’Up 20-21. Un’esperienza estremamente travolgente in un paese, l’Albania, ricco di storia e punti di contatto con la nostra Italia. Abbiamo riscoperto parallelismi sociali, culturali e politici tra le storie di queste due nazioni, con declinazioni, appendici, corsi e ricorsi intergenerazionali, ‘rinnovamenti’ che hanno costituito l’architrave del progetto. Ci portiamo a casa la curiosità, l’entusiasmo e l’energia con i quali la nostra proposta è stata accolta in Albania. I ragazzi l’hanno vista, ascoltata, masticata, praticata, sperimentata e manipolata fino a renderla propria, a modellarla su sé stessi e sulle proprie storie. Noi ne siamo rimasti felici perché, tra un collegamento in streaming e un incontro in presenza, tra una parola in inglese detta male e una nuova imparata in italiano o in albanese, abbiamo potuto lavorare con ragazzi ricchi di sogni, passioni e aperture. Ricorderemo sempre le porte spalancate il primo giorno di lavoro in presenza, come le braccia che si stringevano ogni giorno nonostante le politiche di distanziamento che hanno minato il progetto, smussandolo in alcune sue declinazioni. Ma non l’hanno fermato: Bodytasking – Studio su una performance ha rappresentato per noi tutti una finestra pedagogica e didattica sulle relazioni, sulle emozioni, sul nostro tempo e su quanto siamo tutti figli dello stesso grande mondo. Per tutto ciò ringraziamo la danza e soprattutto Movin’Up 20-21 che ha visto in questo progetto le basi per poter essere realizzato.

 Quali sono i vostri progetti futuri?

Sicuramente vogliamo dare continuità a quanto abbiamo avviato. Ci piacerebbe lavorare ancora con lo stesso nucleo di ragazzi e magari presentare il lavoro in qualche festival tra Italia e Albania. Abbiamo intenzione di rimetterci in sala a lavorare alla performance di partenza – un duo – tenendo conto di tutte le suggestioni raccolte durante l’esperienza a Tirana. Abbiamo numerosi dati da leggere, analizzare e interpretare per valutare l’efficacia e l’impatto della nostra proposta, così da affinarla evitando di rimanere imbottigliati nelle idee, rimettendoci sempre in discussione per trovare nuovi spunti di lavoro.

Aruta Ruoppo

 

Aruta Ruoppo

 

Aruta Ruoppo

 

Aruta Ruoppo