Marco Strappato

Marco Strappato

Destinazione

Vilnius - Lithuania

Periodo
-
Tornato
Il progetto (e info su ente)

Il progetto, incentrato sulla produzione e la distribuzione di immagini nell’epoca contemporanea, si dipana tra produzione concreta di artefatti e ricerca teorica.

ENTE OSPITANTE

Rupert è uno spazio non-profit che coniuga l’arte e l’educazione che ha come obiettivo lo scambio di sapere e mette in relazione artisti, curatori, ricercatori e altri attori del contemporaneo con una forte vocazione internazionale.

Intervista

di Jasmine Mottola

In cosa consiste il tuo progetto? Quali saranno le tappe del viaggio?

Il mio progetto non è altro che la prosecuzione della mia ricerca attuale. Il mio lavoro ha a che fare con la richiesta pressante e urgente di riconsiderare le immagini nell’epoca contemporanea, prendendo in considerazione sia gli aspetti della produzione sia quelli delladistribuzione. Ciò si sviluppa attraverso una pratica multidisciplinare, che comprende: collage, video, fotografia e installazione. Partirò da Porto San Giorgio (un paesino nelle Marche) per arrivare a Londra e coordinarmi con una mia collega curatrice, anche lei in residenza presso Rupert, poi ripartirò subito per Vilnius dove rimarrò in residenza fino ai primi di maggio.

Cosa ti affascina della produzione e la distribuzione delle immagini nell’epoca contemporanea?

Il mio maggior interesse si focalizza sulla ‘potenzialità’ delle immagini. Utilizzo l’incessante flusso di immagini – reperite nel bacino della nostra cultura di massa – come base dipartenza. La sovversione, la manipolazione e la ri-contestualizzazione sono strumenti che permettono di rinvigorire l’atto del “guardare”. Il punto è domandarsi come le immagini sono costruite, in quale misura influiscono sulla nostra esperienza emotiva e psicologica e quindi sulla nostra percezione del mondo. Partendo dal loro significato letterale, tali immagini potrebbero essere utilizzate per capire l’esperienza estetica nel mondo contemporaneo, tra discorsi retorici riguardo l’autentico ed il falso, l’esotico ed il familiare, l’artificiale ed il naturale. Queste “immagini” sono spesso costruite ad hoc e sono portatrici di sogni e desideri. Il desiderio di identificarsi in qualcun altro, il desiderio di evasione da una vita insoddisfacente, etc. Se nel passato la costruzione di questi immaginari era appannaggio della televisione, oggi sono le multinazionali della tecnologia (Apple,Microsoft…) che tracciano la strada secondo la quale noi dovremmo vivere e sognare.

Che tipo di ricerche vorresti fare nei luoghi che hai scelto?

Durante la mia residenza vorrei concentrarmi sull’approfondimento degli aspetti citati precedentemente. Ho scelto come luogo Rupert a Vilnius proprio perché non vorrei solo focalizzarmi sulla produzione di artefatti, ma vorrei anche fare ricerca teorica. Rupert è uno spazio non-profit che coniuga l’arte e l’educazione che ha come obiettivo lo scambio di sapere e mette in relazione artisti, curatori, ricercatori e altri attori del contemporaneo con una forte vocazione internazionale.

Resoconto

di Jasmine Mottola

In che modo ti ha arricchito la residenza a Vilnius?

Ho trovato un ambiente molto accogliente, inoltre tutti i vari responsabili del centro per l’arte contemporanea (Rupert) e gli addetti al programma di residenza si sono rivelati molto cordiali. Da subito abbiamo concordato una serie di incontri e studio-visit con gli operatori del settore attivi in città. Ho avuto modo di dialogare con la direttrice Justė Jonutytė e in seguito con Adomas Narkevičius, curatore e direttore del programma di residenza. Durante la mia permanenza in città, mi sono recato spesso al CAC - Contemporary Art Centre: vero fulcro di ritrovo della comunità artistica di Vilnius. Il centro oltre a proporre una serie di mostre all’avanguardia è dotato anche di una biblioteca molto fornita in materia d’arte contemporanea che ho utilizzato di frequente. Un altro sito che ho visitato è la National Gallery of Art che ospita un’importante collezione permanente di arte lituana dai primi del ‘900 a oggi. Grazie a questo luogo, sono riuscito a immaginare come si vivesse in un paese dell’Est un secolo fa. L’esperienza nel suo complesso è stata a dir poco notevole. La città e la sua scena artistica sono molto fresche, sono nate relazioni importanti con giovani artisti e giovani curatori che sfoceranno sicuramente in nuovi progetti.

Come ha reagito il pubblico alle tue opere?

Nei giorni trascorsi a Vilnius ho avuto modo di confrontarmi con gli altri residenti: un’artista di Berlino; una curatrice di Londra; con la direttrice del centro e il curatore del programma di residenze. Da questi confronti e riflessioni sono nate una serie di studi/opere. Questi studi/opere sono stati presentati al pubblico della capitale lituana il 25 aprile, presso uno spazio partner dell’istituzione Rupert che si chiama Autarkia. Presso lo spazio Autarkia, ho ricreato un piccolo ambiente. Ho installato diverse opere/interventi: una serie di disegni prodotti uno per ogni giorno della mia residenza; un intervento sonoro composto da una serie di tracce suonate durante la serata; un’installazione di piccole dimensioni dove un’immagine era proiettata sopra una noce di cocco e alcune sculture di metallo dipinte di verde che assomigliavano a delle vere e proprie palme. Il pubblico ha gradito molto, riuscendo a cogliere perfettamente la “freschezza” dei lavori.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ora sto lavorando alla mia prossima mostra personale che si terrà presso il Palazzo Ducale di Urbino.