Rita Giacobazzi

Teatro
Altro

Rita Giacobazzi

Destinazione

Ginevra - Switzerland

Periodo
-
Tornata
Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Periodo di formazione presso il Theatre des Marionnettes de Geneve finalizzato alla creazione di un breve spettacolo di teatro di figura (di 10 minuti circa) con la presenza di tre registi e una scenografa, che seguiranno gli artisti nella realizzazione del proprio progetto. L'artista è stata selezionata con un progetto di un varietà di teatro di figura per marionette, burattini, pupazzi, ombre sulla musica del "Carnevale degli Animali" di Camille SaintSaens. 

ENTE OSPITANTE

Il Theatre des Marionnettes de Geneve è un luogo di creatività e ospitalità dedicata esclusivamente alle arti del teatro di figura, che riunisce visual artist, autori, attori e musicisti. La TMG produce e co-produce ogni anno stagioni teatrali per bambini e adulti da tre a quattro spettacoli.

Intervista

Rita, come è iniziato questo percorso?

Dai miei studi universitari. Prima mi sono laureata in scienze e tecniche del teatro, poi ho ottenuto la specializzazione nel teatro sociale. Mi occupo principalmente di concepire e organizzare progetti laboratoriali per bambini e adolescenti. Sono una grande appassionata di teatro di figura e marionette, che spesso utilizzo nel mio lavoro. In Italia è difficile “sbarcare il lunario”, e tra scrittura di progetti, partecipazione ai bandi, realizzazione effettiva e rendicontazione, rimane poco tempo per la ricerca artistica personale. Ciò nonostante ho sempre cercato di portare avanti entrambe le strade, grazie alla compagnia “Carapace Teatro” ed il collettivo “Le Pupazzare”. Non potevo dunque farmi sfuggire l’occasione del “Cabaret en Chantier”, perfetto per sviluppare un progetto personale in un tempo limitato. E questo con il supporto e la guida di grandi professionisti. Da tempo sono interessata al mondo animale e alle sue rappresentazioni nel teatro, specie in quello di figura. Il “Carnevale degli animali” mi frullava in testa già da un po’. Inoltre volevo mettermi in gioco, sperimentando varie tecniche di costruzione. Ad esempio partendo dalla musica anziché da una storia.

Come ti sei trovata in Svizzera? 

Bene, ho trovato un ambiente accogliente e cordiale. Qualche piccolo shock culturale c’è stato, lo ammetto. Ad esempio durante la prima giornata, di formazione e conoscenza, ci hanno chiesto di cantare e i nostri ruoli: soprano, mezzo soprano… Tutti si sono disposti secondo la loro voce, io sono rimasta un po’ interdetta e mi sono accodata a un gruppetto a caso. La canzone era molto complessa, eppure tutti la cantavano con grande serenità. Tutti tranne me! Erano tutti così naturali! Ho pensato che probabilmente in Svizzera a scuola si insegna il canto, cosa che poi mi è stata confermata. Un’altra difficoltà che ho incontrato, e per la quale è stato fondamentale il sostegno di Movin’Up, è indubbiamente il lato economico.  I prezzi sono alti rispetto ai nostri canoni. Alla fine però, con qualche viaggetto in treno, mi sono portata dei grandi pacchi di cibo dall’Italia.

Sei riuscita a raggiungere il tuo obiettivo?

 

Sì, l’obiettivo della residenza era la creazione di uno spettacolo e ci sono riuscita. Mi sono presa tutto il tempo disponibile e ho condensato in 10 minuti una cornice narrativa che comprendesse 5 brani musicali e quindi 5 animali. Mi è spiaciuto lasciare fuori molto del materiale emerso nelle prove.

Rifaresti questa esperienza? 

Assolutamente sì.

Hai già nuovi progetti in mente?

 

Vorrei sviluppare il mio “Carnevale”, affrontando tutti gli animali contenuti nell’opera originale. Credo si possa ulteriormente migliorare la cornice narrativa, rendendo lo spettacolo più esteso e vendibile. Mi piacerebbe portarlo nei circuiti di teatro di figura o nelle scuole, magari associandolo a un percorso laboratoriale.

Cos'è per te il teatro e quali sono le sue potenzialità?

 

Il teatro è un mezzo artistico ed espressivo, potentissimo. La sua peculiarità è quella di poter avvenire solo dal vivo, e di questo si nutre. Non c’è mai uno spettacolo uguale all’altro, l’energia del pubblico e degli attori modifica sempre il risultato. Il teatro aiuta a esprimersi, comunicare, ma anche respirare. Ad essere in contatto col proprio corpo, con tutte le parti che lo compongono. È un amplificatore, sia di pensieri che di voce.

Resoconto

Raccontaci un po’ la tua esperienza

Ho partecipato a “Cabaret en Chantier”, un progetto del Theatre des Marionnettes de Geneve, che ha permesso a 7 artisti di sviluppare un piccolo spettacolo (da 3 a 10 minuti). Questo nel giro di un mese, con la guida di scenografi e registi. Il teatro ha messo a disposizione i propri spazi, chiedendo ai partecipanti di presentare, davanti a un pubblico pagante, il proprio lavoro in chiusura della stagione teatrale. Io ho sviluppato un progetto sul “Carnevale degli animali", una delle opere più famose del compositore francese Camille Saint-Saëns. I 14 brani, tutti molto brevi, si riferiscono ciascuno ad un animale. Non mancano riferimenti dichiaratamente satirici e umoristici. La comicità del brano è data anche dalle citazioni esplicite di brani o motivi conosciuti. È un incredibile esercizio di stile, in cui il compositore si diverte a descrivere con la musica i personaggi. Il primo brano, ad esempio, descrive la camminata pomposa del leone, immaginato come il re della foresta. Gli accordi ripetuti dei pianoforti sottolineano la cadenza del passo dell'animale. La solennità del brano è resa da sonorità chiare e incisive, in tempo Andante maestoso. Il leone si presenta con una melodia dal ritmo molto marcato e solenne, che ne evidenzia il carattere e la superiorità nei confronti degli altri animali. Nello scrivere questo lavoro, Saint Saëns si è ispirato a persone reali, citando altri compositori (ad esempio Offenbach in "tartarughe") e facendo satira (nel movimento "fossili" descrive i critici musicali del suo tempo, che vede come vecchi "fossilizzati" su antichi parametri). Per questa motivazione non ha voluto che il suo lavoro fosse rappresentato prima della sua morte (eccetto una performance privata a casa di un amico). Ciò che amo di più del lavoro di Saint Saëns è il suo divertimento nel scriverlo. Ha cercato il modo migliore per descrivere i personaggi utilizzando tutte le sfumature della musica.

Partendo da questa premessa, la mia ricerca si è concentrata sul rapporto tra burattini e musica. È possibile che una melodia contenga nelle sue note le possibilità di movimento di un burattino? Esistono azioni che non possiamo assolutamente proporre su una certa musica perché contrarie a essa? Come si crea una coreografia per pupazzi? Rispondono alle leggi dei ballerini? Come si cerca la perfezione estetica del movimento nel teatro di figura? Esistono tecniche di costruzione, colori e meccanismi più o meno adatti a una certa musica? Come rappresentare il carattere che la musica dà ai personaggi nella materia?

Quali sono stati i momenti più significativi di questa esperienza?

È stata un’esperienza significativa nella sua complessità. I momenti più importanti, in termini di carriera, sono stati quelli di lavoro con il regista. In poche ore ho cercato di mostrare tutte le mie capacità e di assorbire il massimo dai feedback. Un buon metodo per continuare a lavorare in autonomia in futuro. Ho avuto qualche difficoltà con la lingua, per quanto io parli bene il francese. In questo tipo di lavoro è importantissimo capirsi anche sulle sfumature e i dettagli. Il regista con cui ho lavorato, Benno Muheim, era un madrelingua tedesco. Ma abbiamo fatto di necessità virtù.  Il fatto che il francese non fosse la lingua di entrambi dopo un po’ ci ha agevolati, abbiamo trovato più canali di comunicazione. Un’altra difficoltà è stata quella di condividere gli spazi di lavoro con altri artisti. Ho avuto pochi momenti per provare sola, con uno spazio adeguato, e con la possibilità di mettere la musica. Ma alla fine la soddisfazione è stata enorme. Andare in scena, con un pubblico pagante, per tre sere di fila, è stato un sogno. Vedere il pubblico partecipe, sentire un vero apprezzamento per il proprio lavoro artistico, di colpo ha cancellato tutte le fatiche di quel mese. Ripeto, è stato meraviglioso.