Simone Pizzinga

Arti Visive
Grafica E Illustrazione
Simone
Pizzinga
Città
torino
Nazione di nascita
italia
Provincia
Torino
Età
40
Profilo
Presentazione lavori e tecnica: PROGETTO INCISORIO_ Il mio lavoro è un tentativo di uscire dallo schema classico dell'incisione utilizzando una tecnica antica in maniera non convenzionale e tradizionale. Il nome esatto del procedimento che utilizzo per creare le mie lastre incisorie è Tonertransfer. Esso prevede l'utilizzo della fotocopiatrice e, nel mio caso, anche del computer per realizzare le immagini che vengono in seguito trasferite sulle lastre. Ecco quindi una congiunzione tra il vecchio ed il nuovo; acidi, lastre e torchi che si abbinano a fotomontaggi digitali e fotocopie. La cosa che forse colpisce di più nei miei lavori è l'utilizzo di un nero intenso, avvolgente, che rende le mie opere cupe, immerse in un alone di mistero che circonda composizioni complesse da cui emergono confondendosi volti e membra non ben identificabili, sdoppiati, che si rincorrono mescolandosi alle tenui tinte di fogli e carte antiche. Nel mio percorso di ricerca sono stato sicuramente influenzato dai lavori di Gilbert & Giorge. In particolare quello che mi affascinava maggiormente era l'utilizzo della specularità. Lo speculare è narrativo, moltiplicare un'immagine scava subito nell'inconscio, risolve mostruosamente le irregolarità dei volti creando degli idoli. Così ho deciso di farlo mio e l'ho utilizzato dando vita ad un immaginario nascosto nelle profondità di miti privati ad al contempo comuni dove divinità pagane che si compenetrano tra loro diventano protagoniste di immagini che rimandano ad oscurità primordiali raccontando false storie su un passato mistico mai raccontato. Questa è la mia ricerca. Utilizzo spesso come fondini fogli di carta strappati da libri antichi, ingialliti, rovinati dal tempo ed arricchiti da appunti di chissà quale vecchio proprietario precedente di cui si è inevitabilmente persa la storia e l'identità. Ma non mi limito al solo utilizzo di questi materiali; tele macchiate, carta di giornale, pagine bianche, pergamene, cose che spesso trovo per terra, abbandonate, dimenticate, che grazie al mio intervento acquistano dignità, pregio e valore. Con la tecnica dei fondini non ci si concentra solo sulla lastra, ma sul risultato complessivo riuscendo ad abbattere la serialità e la battuta. Facendo questo, gestisco la casualità; non c'è mai un lavoro uguale ad un altro, è un work in progress diretto dal mio gusto. Ed ecco il risultato: immagini che, sia nella tecnica utilizzata che nella composizione e nei contenuti, cercano di mescolare il vecchio al nuovo in un turbinio di forme che si intersecano facendo emergere dall'oscurità soggetti che mutano a seconda dell'osservatore. PROGETTO PITTORICO_ Ho iniziato da circa un anno un nuovo percorso, una tecnica che mi permette di accostare tecniche di stampa sperimentali alla maniera pittorica, utilizzando sempre in principio la fotocopiatrice, la progettazione grafica al computer e il trasferimento alla nitro, accostato alla tecnica dell'acquarello, della matita e dell'acrilico. Tutto inizia da una ricerca d'immagini (miei scatti fotografici, fotografie di persone che m'inviano le loro immagini o immagini trovate sulla rete o altrove) che, con l'ausilio dell'elaborazione grafica al computer o direttamente con l'utilizzo dalla fotocopiatrice in maniera  non convenzionale (cioè spostando le immagini in fase di stampa), trasformo e deformo a modo mio, realizzando immagini completamente diverse e rielaborate secondo il mio stile. Le disegno a centrino su fogli d'acquarello e le dipingo utilizzando nella parte figurativa, la quale deve essere evidenziata, l'acquarello. Quest'ultimo permette alla carta di mantenere la porosità invariata, mentre negli sfondi andrò a dipingere ad acrilico acquerellato o puro creando così una specie di pellicola più o meno impermeabile che andrà a diminuire la porosità della superficie. Dopo procedo alla fase di trasferimento utilizzando un foglio della fotocopia ribaltata che andrò a posizionare a centrino sul dipinto, procederò a stendere la nitro su fogli di carta assorbente che, appoggiati sulla fotocopia ed il dipinto, permetteranno all'inchiostro della fotocopia di trasferirsi sul dipinto mediante la pressione del torchio calcografico. Questa operazione fa si che vi sia una differenza cromatica evidente tra il soggetto principale e lo sfondo, infatti la diversa porosità della carta spiegata in precedenza renderà il trasferimento dei neri della fotocopia molto più tenui e delicati nelle zone dipinte ad acrilico.  In fine riprenderò l'opera a matita nera facendo emergere gli scuri più profondi. Così facendo vado ad ottenere soggetti figurativi che vengono evidenziati ed emergono da  fondali sporchi ma tenui ed opachi.