simone aimetta

Arti Visive
simone
aimetta
Città
cavallermaggiore
Nazione di nascita
italia
Provincia
Cuneo
Età
48
Profilo
La frase pittorica di Simone Aimetta è collocata nel luogo di incontro fra quelli che si possono definire gli attributi fondamentali dell’immagine:il movimento ed il tempo,linea e colore,contemplazione e narrazione,come su di uno schermo fatato dove continuamente possano rinnovarsi sguardo e visione.Questa potrebbe sembrare una facile similitudine cinematografica,ma una maggiore attenzione da un lato alla definizione dei termini impiegati e dall’altro ai materiali che questa pittura mette in scena smentisce nettamente tale,in parte giustifica impressione.La linea:segno e disegno,tracciato talora frenetico mitografia denarrativizzata in un inesausto tagliare,in un dividersi e moltiplicarsi frattalico delle scene.E’ una scrittura pittorica che pare porsi innanzitutto come iscrizione dell’infinito dentro la finitezza del gesto.I materiali:inchiostri pigmenti e vernici,all’inizio,da ultimo l’elaborazione che ne consegue,legata all’assimilazione fra di essi ora del mito, in una centauromachia di sguardi agita millimetro per millimetro,quasi volesse avverarsi il sogno del filosofo di una linea capace di attraversare tutti i punti presenti su di un piano;le centauromachie,le vedute anamorfiche del porto di Sidney e la riscrittura della favola di Perseo e Andromeda,fra molteplicità di sguardi e superfici paiono comunque articolare risposte sempre differenti all’intimazione di Felice Casorati ai suoi allievi,quella a dipingere un nero in luce ed un bianco in ombra.In una pittura di enigmi e di fantasmi (Riccardo Cavallo)