alessandra mantovani eleonora barbareschi

Alessandra Mantovani e Eleonora Barbareschi hanno fondato lo studio AMeBE nel luglio 2008, anno a partire dal quale si occupano insieme di progettazione. Per lo studio AMeBE sviluppare un concetto non significa semplicemente analizzare una problematica e cercare di trovare una soluzione che possa avere una forma concreta, ma significa soprattutto portare serenità, semplicità e a volte anche divertimento e provocazione.
Lo studio AMeBE si pone in continuazione come obiettivo quello di progettare qualcosa che possa allietare la vita delle persone facendole pensare, apprezzare o rifiutare qualcosa, capire, gioire o interrogarsi, anche solo per un istante. Il design deve stimolare l'uomo, anche con reazioni negative, lo deve rendere partecipe, farlo oggetto e soggetto del suo stesso esistere.
Oltre a risolvere difficoltà esistenti con prodotti funzionali (fisici o virtuali), l’intento delle AMeBE è quello di “partorire” idee e creare sistemi/oggetti/esperienze capaci di generare domande. La soddisfazione più grande per le due giovani fondatrici dello studio, sarebbe infatti quella di sapere che usando i prodotti da loro ideati o semplicemente interagendo con essi, ogni individuo è sollecitato a porsi delle domande, è mosso nella sua più profonda capacità critica ad interrogarsi, è stimolato a pensare e quindi a crescere e ad evolvere.
Lo studio AMeBE, oltre ad essere l’acronimo di Alessandra Mantovani e Barbareschi Eleonora (A+M e B+E) si ispira e prende il suo nome dall’ameba, affascinantissimo organismo caratterizzato da continue evoluzioni. Il termine Ameba o meglio Amoeba, deriva infatti dal greco antico "cambio, trasformazione". Le amebe sono organismi unicellulari caratterizzati dalla variabilità della forma. Si nutrono assorbendo sostanze nutritive disciolte nel liquido in cui vivono o inglobando organismi più piccoli. L’ameba in condizioni di abbondanza di cibo vive in solitudine. Se il cibo comincia a scarseggiare il suo comportamento e la sua fisiologia cambiano. I contatti diventano più frequenti e portano alla formazione di piccoli gruppi di individui che aderiscono tra loro; tali gruppi divengono centri di attrazione verso i quali prendono a dirigersi le altre amebe. Le amebe aggregate formano una massa coesiva allungata; l’aggregato striscia per un certo tratto come una lumaca e risulta sensibile a piccole variazione di intensità luminosa e di temperatura. Poi si ferma e comincia a svilupparsi verticalmente.
Che meraviglia essere ameba, non vorreste esserlo anche voi?
Tra i vari riconoscimenti: diverse pubblicazioni, menzioni speciali all'interno di concorsi internazionali per i progetti “Sphoon”, ”Shyning”, “Daysilver”, “Bradipo”, “Steckino” e “Tino”;
Nel novembre 2008 la vincita del 1° PREMIO al concorso internazionale di Design: "DeiSign" per Torino World Design Capital 2008; nel giugno 2009 l’Autoproduzione 100% Made in Italy del loro progetto “FINGER-DIP”: ditali in lattice naturale per mangiare con le mani (www.finger-dip.it); Nel settembre 2009 il prototipo del progetto “Tino” e' stato esposto alla mostra itinerante inaugurata a Londra presso l' "Institute of Contemporary Arts". La mostra, in collaborazione con Alessi e Peroni, ha girato tutto il Regno Unito.
Nel dicembre 2009 lo studio AMeBE vince la selezionate YOUNG TALENT 2009 che ha comportato l’ammissione di diritto al concorso Red Dot Product Design Award 2010. Nel luglio 2010, presso l'"Aalto- Theater" di Essen (Germania). alle AMeBE viene assegnato il Premio Internazionale "RED DOT PRODUCT DESIGN AWARD 2010" (www.red-dot.de) per il prodotto Finger-Dip. Nel settembre 2010 le designers sono assistenti di MARTI GUIXE' al workshop di Food Design presso la Scuola Politecnica di Design di Lambrate (Milano). Nell’ottobre 2010 vengono esposte alla BIENNALE DI DESIGN “INTERIEUR 2010" Kortrijk, Belgio. A novembre 2010 le AMeBE vengono invitate a partecipare al progetto "Le ricette dei Designer 2”, un libro di ricette inventate e illustrate da designers, edito da "Editrice Compositori" in collaborazione con Ottagono. La loro ricetta “Gran Gnocche di Patate” suscita divertimento e stupore. Da dicembre 2010 a Gennaio 2011 sono esposte alla Triennale di Milano con i progetti “HOO” e “STAPPIN” per la mostra "Milano 2010: Materiali Creativi", in collaborazione con Material Connexion. A febbraio 2011 vincono il 3° PREMIO al concorso internazionale del logo per il Parco dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, e vengono premiate presso il Teatro Stabile di Potenza. Da gennaio 2011 a settembre 2012 le AMeBE sbarcano sul web con il blog “VITA DA AMEBE” dove raccontano alcuni aneddoti, avventure ed esperienze legate al loro mondo del design. Nell’ottobre 2011 vengono esposti in mostra mostra presso il Maritime Station di Vigo (Spagna), i due poster pubblicitari realizzati dalle AMeBE per il concorso di grafica “Francisco Mantecon” e contemporaneamente il progetto partecipante al concorso Street Furniture viene messo in mostra al Museo di Arte Contemporanea di Lissone. Nel 2012 le AMeBE lavorano a fianco del designer-artista GAETANO PESCE nel suo laboratiorio di NEW YORK, allo sviluppo/realizzazione di alcuni progetti e opere-pezzi unici di design.