NOSFERATU IL VAMPIRO

NOSFERATU IL VAMPIRO
Lo spettacolo comprende musica, cinema e teatro. Durante la proiezione del film Nosferatu, una sinfonia dell’orrore di Murnau, i Supershock eseguono dal vivo musiche appositamente scritte per interagire dialetticamente con le immagini.
Il pubblico viene riportato nell’atmosfera del cinema muto, quando le proiezioni dei film erano accompagnate da un’orchestra presente in sala che suonava dal vivo. Ma qui il tutto viene riproposto secondo canoni odierni e l’orchestra si trasforma in un gruppo musicale che commenta creativamente le immagini, sottolineandone la cifra perturbante e incrementandone la valenza metaforica.
Fa parte integrante dello spettacolo la presenza di testi fortemente evocativi tratti da: Lautréamont, Canti di Maldororor (la figura del vampiro), Gustav Meyrink, Il Golem (i temi del perturbante e del fantastico), Heinrich von Kleist,Pentesilea (il tema del destino), Robert Desnos, Cinéma (il sogno e il cinema), registrati dalle voci di Bob Marchese e Fiorenza Brogi.
Sono testi autorevoli, che si collocano in un arco temporale compreso tra il Romanticismo e il Surrealismo, testi che vengono dal passato e ci portano lontano. Sono parole suggestive, che trovano una efficace connessione con le immagini del film, anch’esso consegnato alla dimensione della lontananza (Nosferatu, infatti, è stato realizzato nel 1922). La musica, invece, appartiene al nostro tempo: è stata scritta da due giovani compositori ed è eseguita da un gruppo di giovani orchestrali. Si è voluto segnalare tutto questo, far emergere –e non occultare- questa distanza temporale, questa sostanziale differenza.
I testi recitati costituiscono una microstruttura tematica, che prevede l’uso della voce in stretta correlazione con la musica e con l’immagine filmica. L’obiettivo costantemente perseguito è stato quello di articolare queste tre forme espressive in una relazione dialettica. Nosferatu non è quindi il risultato di una semplice commistione, ma di una interdipendenza strutturale tra parola detta, immagine e musica.
Alle voci, cui si è fatto ricorso sia per quanto riguarda i testi degli autori sopra menzionati sia per quanto concerne i testi cantati, è stato affidato il compito di creare una dimensione semantica pregnante ed evocativa. Sono voci di grande intensità, che implicano corpi investiti da una luce che non ha tanto un valore funzionale, quanto costruttivo. E’ una luce che investe i corpi e li modella nella loro fisicità, nella loro presenza materiale sulla scena.
La scrittura musicale mette in evidenza l’inquietudine che percorre la vicenda narrata nel film e rivela con forza la trama sottile delle relazioni che connettono i personaggi alla dimensione del demoniaco. E’ una musica che, sotto il profilo strutturale , focalizza con particolare rigore il principio di composizione del film: il tema del doppio.
La musica lega indissolubilmente voce e immagini: non si limita ad accompagnare o a sottolineare, bensì connette, dialettizza, opera collegamenti in profondità, produce significati, orienta il senso complessivo di Nosferatu.
I Supershock elaborano, in definitiva, una scrittura musicale ricca di suggestione e colgono la nervatura problematica che sottende Nosferatu. Una musica giocata su più registri, che sa farsi struggente, intensa, delicata, forte, estatica, inquietante. Cascate di note colme di pathos e di dolente malinconia, capaci di utilizzare duttilmente lo spunto musicale del titolo del film di Murnau: Nosferatu, una sinfonia dell’orrore. musicARTeatro con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino
& il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino
PROSSIME RAPPRESENTAZIONI:
4 luglio 2007: Festival Pergine Spettacolo Aperto, Pergine Valsugana (TN)
27 luglio 2007: Valchiusella (Ivrea)
26 agosto 2007: Festival Castelli Aperti 2007, Forte di Vinadio (CN)
15 dicembre 2007: Roma Europa Festival