Andrea Rinaudo

Arti Visive
Scrittura
Andrea
Rinaudo
Città
Dronero
Provincia
Cuneo
Età
35
Profilo

Nato a Savigliano, Italia (1989).

Tra gli scultori italiani di ultima generazione è uno dei più originali e interessati alle possibilità aperte dal linguaggio plastico in direzione astratta, non figurativa, ma profondamente organica e connaturata all’uomo e alla natura. La sua ricerca artistica, segnata da una precisa componente strutturale e sintattica, presenta i caratteri di un vero e proprio linguaggio, articolato e sviluppato sempre sul piano della processualità. L’attenzione di Rinaudo ricade sul processo attraverso cui l’opera si sviluppa nel tempo tramite l’avvicendamento di mutazioni fisiche o chimiche interne alla materia e che sottintendono però mutamenti più grandi e importanti, a volte addirittura di ordine cosmico. I suoi lavori, eleganti e persuasivi, sono fitti di allusioni alla dimensione “sensibile ed etica” della materia e per questa ragione la forma è interpretata come mai definitiva, in continuo movimento. Utilizzando materie prime organiche e inorganiche, gli inerti edili e la conoscenza profonda degli strumenti, le sculture luminose e dinamiche si costituiscono attraverso lo sviluppo di un elemento generativo primigenio - una cannula di policarbonato, una rondella in ferro, un tronco abbattuto da un fulmine. L’artista finisce così per definire una forma pura, di massima pulizia e rigorosità, memore di una eredità minimalista, allontanata però dalla freddezza degli esiti oggettuali ma alimentata ogni volta da una dimensione fisica che la riscalda su principi etici di sostenibilità ambientale e di recupero delle memorie territoriali. Decisivi sono stati gli anni di apprendimento compiuti dapprima all’Accademia di Belle Arti di Bologna e in seguito all’Albertina di Torino, durante i quali sperimenta punti di vista differenti, affronta prove con una sensazione di smarrimento tramutata poi in energia positiva e in una sensibilità controllata e a tratti acuta in grado di cogliere le diverse sfumature percettive del mondo, affinate presso l’atelier degli artisti Lucy + Jorge Orta a Parigi e con le collaborazioni nella realizzazione delle performance di Marcello Maloberti.

IVANA MULATERO, 2019