Stormi

Stormi

Stormi

Installazione site-specific PLA + sound design

White Lands Art Gallery

2021

Le vorticose traiettorie sillabate dal vento, ora come sbalestranti bufere ora come dolci arabeschi, sono gli scorci prospettici seguiti dall’installazione di Lorenzo Gnata (Biella, 1997), Stormi, dedicata all appagamento dell’abbandono, alla felice consapevolezza di instabilità e alla spoliazione della materia superflua per fluttuare in puro pensiero – un nucleo intatto che non smarrisce l'effettiva sostanza. Attraverso quella che Umberto Boccioni chiamò “scultura d’ambiente”, assemblaggio polimaterico, modellazione delle figure nell’atmosfera e compenetrazione dei piani riempiono con dinamismo lo spazio; piccole e leggere sculture infilate in pose, sagome e direzioni diverse movimentano le relazioni tra luce e ombra, a volte reagendo alla leggerezza e a volte arrendendosi dolcemente all’impossibilità di gravità. Eppure, la dislocazione e lo smembramento dei soggetti – lo sparpagliamento tempestoso dei dettagli, indipendenti gli uni dagli altri – corrisponde altresì alla logica comune dello stormo: una forma unica, naturale e poetica, che rappresenta il collettivo mutuo desiderare, il medesimo proposito; la rotta apparentemente divergente ma in realtà sovrapponibile di tutte le esistenze. Nello stormo si confondono le vite a favore dell’Essenza, i tragitti a vantaggio del Percorso, il volo a beneficio dell’Ascesa: in tal senso l’artista riflette sull’attuale binomio individuo-società in una sorta di Giudizio Universale brulicante di archetipi, dal particolare meticoloso delle singole sculture ondeggianti al generale andamento del folto gruppo che costituisce l’opera site-specific. Un’esperienza che vuole liberare e appagare lo sguardo dell’osservatore con suggestioni volteggianti, abbracciando la variabilità e la volubilità dell’esistenza – sorretta com’è da un filo trasparente – e donandole un senso grazie al rapporto con  l'altro. (Federica Maria Giallombardo)