S’ode ancora il mare

S’ode ancora il mare

Nei porti solitari

che nessuno conosce

approdo come vita

a ritrovare me stesso,

relitto d’uomo

già vissuto e già morto.

Nave sopravvissuta

anche alla speranza.

 

È li, nel mare

delle mie solitudini,

che vi attraccano

pezzi di legno sgangherati,

posando sul fondo

le loro ancore

alleggerite dal peso

di colpe e sofferenze,

cercando invano

di riempire le mie stive

di nuove consapevolezze...

Quelle sparite,

quelle distrutte,

quelle che, forse,

non ci sono mai state.