Domenico Barbalace

BIOGRAFIA.
“ L’ esigenza di giocare con i colori…” .
Ecco come concludeva Domenico Barbalace in un intervista rilasciata ad un giornale locale in occasione di una sua Personale. E’ da qui che possiamo, anzi, dobbiamo partire lungo quel percorso conoscitivo che l’ Artista calabrese necessita.
Barbalace nasce a Vibo Valentia nel Novembre del 1985.
Dopo il diploma di Maturità conseguito presso l’ Istituto Statale D’ Arte “ D. Colao” di Vibo Valentia , specializzandosi nel corso di Ceramica, Barbalace in contro tendenza con l’idee iniziali, si affaccia con determinazione e chiarezza di pensiero al suo percorso futuro : Dedizione totale alla pittura .
Inizia così il suo percorso Accademico presso l’ Accademia delle Belle Arti in Roma, grazie alla quale viene in contatto con la strabiliante vivacità culturale della Città Capitolina.
Trascorso il primo anno da studente e, conclusi con successo i primi esami all’ Accademia Romana, Barbalace a causa di vicissitudini personali ed economiche decide a malincuore d’abbandonare momentaneamente la metropoli per riportarsi nella sua terra natia. Per continuare gli studi , il giovane artista si rivolgerà dunque all’eccellente Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, dove maturerà la maggior parte dei successi accademici grazie ad illustri docenti e artisti del Mezzoggiorno . Conclude invece l’ultima fase da studente all’ Accademia “ Fidia” dove si laurierà in Pittura con una brillante tesi vertente circa l’ Opera D’ Arte e Inconscio.
Barbalace si dedicherà post laurea a numerose esposizioni personali e ad altrettante estemporanee di interesse nazionale.
La collaborazione con altri Artisti inoltre arricchisce e matura l’esperienza di Barbalace, tanto che in questi ultimi anni l’artista porterà alla ribalta l’unicità e il talento vivido delle sue Opere collocandole in diverse riviste specializzate di rilievo internazionale.
Esperienza importante si rivelerà la sua Personale ( dicembre 2008 ) a Stalettì, Catanzaro.
La mostra viene organizzata da illustri artisti ed intellettuali italiani applaudendo l’importante partecipazione dell’ Università “ La Sapienza “ di Roma e le istituzioni tutte, in primis della Regione Lazio.
L’incontro artistico in terra calabra verrà siglato come “ Un viaggio nella Capitale tra Opere, Musica e Parole . “
In seguito Barbalace riceverà una inaspettata gratificazione da parte di un noto critico e letterato italiano , Italo Evangelisti, il quale opererà una più che positiva critica nei confronti dell’artista calabrese, recensendo di fatti molte delle sue opere.
L’artista calabrese, alternando periodi di intensa attività pittorica all’osservazione e studio dei Soggetti più interessanti per le sue opere, riuscirà a ritagliarsi uno spazio nuovo cimentandosi con successo anche nei lavori scenografici.
Nel 2010, trasferitosi nuovamente a Roma, Barbalace sposa infatti un grande nuovo progetto : la scenografia teatrale presso il Teatro Spazio Uno in Trastevere, Roma.
In questa occasione lavorerà meticolosamente alla scenografia per un famosa rappresentazione teatrale Internazionale : Trainspotting , per la regia di Corso Codecasa ( Vertical Film ).
Barbalace con maestria realizza il set scenico della messa scenica ricreando scenari spesso fumosi di una Edimburgo fine anni ‘ 80. Lavoro fedele e al contempo personalissimo di un artista impegnato nell’onorare sia il successo cinematografico dell’Opera, ma soprattutto fedele all’ idea originale di un grande scrittore e visionario come Irvine Welsh.
La rappresentazione ( Novembre 2010 ) sarà un successo al botteghino così come lo sarà nelle righe dei critici italiani.
Nel 2012 Barbalace partecipa al Premio Internazionale “ Limen Art IV Ed.z” consacrando alcune delle sue opere nella rivista specializzata a cui fa riferimento lo stesso prestigioso Premio.
In ultima analisi possiamo ben dire che l’attività artistica di Barbalace, pur risultando talvolta tagliente all’osservatore poco incline al “profondo umano” , delinea di fatti un aspetto fondamentale ossia l’intimità psichica dell’ Individuo Moderno colto spesso nella sua fatale fragilità mentre si districa dalle vicissitudini del vivere , nel suo essere perennemente “duale”, sempre al bivio tra il sospetto e l’inquietudine, tra l’esplosione di vita e l’inclinazione all’accidia.
Barbalace siamo sicuri sarà capace ancora in futuro di ridare nuova linfa al contemporaneo poiché questo atteggiamento è in possesso solo a coloro che avranno il coraggio di vivere ed essere presenti alla propria verità ed unicità come uomini.