worter - courtesy gam faenza

worter - courtesy gam faenza
Nelle opere di Donato Piccolo il corpo umano è sezionato sotto forma di studi di anatomia su cui scorrono scritte luminose. Grandi foto in grigio presentano parti del corpo umano, forme bloccate, rivitalizzate dall’intermittenza rossa delle frasi che fluiscono su di esse con ritmo diverso. Questi grandi quadri rivelano per le linee e i valori chiaroscurali una bellezza ed una compostezza, che potremmo definire classica, se non fosse incrinata dall’artificialità delle scritte, come led luminosi. Le scritte segnano, ora le traiettorie dei tendini innervandosi in un braccio, ora seguono come un bolo alimentare il canale esofageo, ora fuoriescono dalle orbite attraversando il campo visivo: tutto avviene in un felice intreccio tra le trame del biologico e quelle del pensiero. Sull’immagine di un torace è scritto: “Non c’è neanche il tempo per respirare”, sul dorso “Nel corpo non c’è più spazio per fustigare” e ancora: “Il comandante non dà la rotta quel che rimane è quello che fa il cuoco”.