Dante Torresi

Arti Visive
Dante
Torresi
Città
Giulianova
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Teramo
Età
45
Profilo

BIOGRAFIA

Dante Torresi nasce a Giulianova il 3 marzo del 1980.

Scopre l’amore per l’Arte all’età di 28 anni nel 2008, anno in cui inizia a sperimentare da autodidatta nuove tecniche di pittura ed Arte.

Inconsapevolmente nella sua prima opera “Let me cry out of vengeance!” (“Lasciatemi gridare vendetta!”) viene a contatto con l’utilizzo del Filo come strumento e tecnica artistica. L’opera rappresenta la situazione attuale dell’uomo imprigionato dalla ragnatela di fili che la società, vista come una tarantola, tesse a proprio piacimento, costringendoci ad indossare una maschera.

La maschera protegge dai fili taglienti la nostra vera immagine, il nostro vero volto, la nostra vera anima, ma al tempo stesso ci mostra agli altri non per ciò che siamo, ma per come la Società ci vuol fare apparire: privi di espressione, privi di luce propria, privi di vita.

Ma ad uno sguardo attento quella maschera comunque riesce a provocare una impressione negli occhi di chi la guarda, ed il desiderio di gridare vendetta trapela dai lineamenti che essa assume, quasi fondendosi al volto che nasconde.

L’artista impiega ben tre anni ad elaborare un proprio stile, tornando dopo diverse sperimentazioni all’utilizzo del Filo come matrice delle sue opere.

Abbandonato il pennello lo strumento di pittura diventa il Filo, legato alle proprie mani, intriso di smalto l’artista dà vita ad una nuova forma di Action Painting, con una forte ispirazione di matrice Pollockiana ma in una nuova concezione dell’astrattismo tutta frutto della creazione dell’artista.

Il Filo, inteso come metafora della vita e dell’esistenza, come vita e morte allo stesso tempo, è in grado di tessere sulla tela immagini evocative e dal forte impatto visivo, osservando le opere nel dettaglio si possono riconoscere i ritmi con i quali l’opera stessa viene creata, vi sono tratti più marcati e caotici dove i colori si fondono in maniera indissolubile, frutto di gesti impulsivi, frustate vere e proprie che violentano la tela modificandone l’aspetto.

Altrove e soprattutto nei contorni della tela si nota invece un’armonia di colori che non si distruggono a vicenda ma convivono in un groviglio di luci e sfumature, frutto di ampi e lenti gesti, dove il Filo intriso di colore anziché irrompere con impeto sulla tela si appoggia dolcemente, quasi come volesse accarezzarla.  

Nasce la prima serie di opere create mediante utilizzo della tecnica del Filo (Thread #39; Thread #5; Pensiero Cosmico e Natura Comsica) e con esse L’Artista decide di mettere nero su bianco la propria “Teoria del Filo”:

 

“  Il Filo è la metafora più semplice della nostra esistenza,

unito è vita,spezzato  è morte, è il tutto ed il niente.

Il Filo è quel cordone ombelicale che ci unisce alla madre e quindi alla vita,

tutta la nostra esistenza è appesa ad un Filo, senza il quale non ci sarebbe permesso di venire al mondo.

Tutto ha inizio dal Filo, La tecnologia, lo sviluppo, la cultura, tutto diviene grazie al Filo.

Il Filo unito ad altri Fili sapientemente legati tra loro crea luce e quindi colore.

Il Filo unito ad altri Fili sapientemente legati tra loro crea tessuti e quindi culture, mode, arte.

Il Filo unito ad altri Fili sapientemente legati tra loro crea un discorso e quindi comunicazione.

Senza il Filo moriremmo al buio, nudi e soli… ”

 

 

ESPOSIZIONI

 

20/07/2011 – Partecipazione artistica con esposizione delle proprie opere in occasione della presentazione del volume “101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita” (Newton Compton, Roma) di Luisa Gasbarri, evento tenutosi a Giulianova in Piazza “Fosse Ardeatine”.