Dario De Leo

Altro
Arti Visive
Grafica E Illustrazione
Scrittura
Dario
De Leo
Città
Mira
Nazione di nascita
italia
Provincia
Venezia
Età
37
Profilo

"L'Arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate e nuove, nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi." Bruno Munari

I contorni si distruggono, talvolta si sciolgono, altre volte un forte segno ne traccia i confini. La materia nasce e muore, e ancora si ricompone, mentre i ruoli tra forma e sfondo giocano tra loro attraverso il linguaggio del colore, esasperando il concetto delle immagini. Queste ultime raccontano di un seguito evolutivo, attraverso un'iconografia allegorica che denuncia lo stato esasperato cui i soggetti aspirano. La mia ricerca si basa sul paradosso della distruzione: la distruzione dell’oggetto è conseguenza dell’azione che il soggetto opera attraverso il proprio passaggio nell’esistenza, portando alla luce l’aspetto di errore e denuncia. La distruzione del fare è la sua contestualizzazione nel presente. Le mie opere, la mia ricerca e i miei pensieri giocano con le regole del fare; le mie rappresentazioni infatti,non vogliono apparire dirette - come narrazioni illustrate di un'azione rappresentata – ma vogliono continuare la propria evoluzione, e in un certo senso il proprio scambio, e consequenzialmente non intendono avere un'unica direzione.

Il colore è per me la forza di una semplicità impercettibile, un mezzo di forte legame emotivo con il quale, assieme alla forma, posso creare e ripercorrere connessioni e sinergie tra materia, ricordo e la loro relativa astrazione intuitiva. Attraverso la scelta cromatica, tra tonalità e saturazioni, posso creare un viaggio percettivo in luoghi e tempi nascosti o distanti - come fosse un diario di bordo - dove situazioni personali e destinazioni remote divengono il contesto nel quale memoria e immaginazione s'immergono; in questo modo, tutto si "espande". Ecco allora che le mie opere cercano una propulsione che corre oltre i limiti soggettivi della vita quotidiana, per porsi sul piano di un'astrazione così totalizzante da condurre l'osservatore verso un oltre indefinito.

Lo spazio diventa tempo e il linguaggio si trasforma in immagine. Associazioni e significati si scontrano, dando luogo - attraverso una memoria emotiva - a svariate chiavi di lettura.

L’azione nell’opera non si compie, perché è già accaduta o ancora dovrà accadere - un dubbio che focalizza l'attenzione sull'immaginazione - forse altrove.

Oggetti quotidiani sono sospesi in un ampio spazio d'indagine e denuncia del proprio contesto, in cui può comparire il risultato o il divenire oppure la denuncia di un accaduto o ancora il desiderio che qualcosa accada. Le regole si decontestualizzano; i materiali non fingono di essere qualcos’altro, ma vengono utilizzati per le proprie potenzialità espressive e tecniche. Illusione visiva, realismo, o inganno estetico, lasciano più spazio allo stile, al momento dell’azione - unica e irripetibile nel gesto - sempre libero da studi accurati, che priverebbero l’opera di spontaneità e casualità.

Spazi sospesi, vuoti immensi, luoghi distanti, oggetti quotidiani o simboli iconici, vogliono riflettere sul pensiero che genera l'opera, creando un moto che mostra una complessa dimensione interiore.

Dario De Leo