Corpo a Corpo

Corpo a Corpo

il lavoro è stato sviluppato come se fosse una sorta di coreografia in un determinato numero di scatti fotografici in un unico luogo e in un unico lasso di tempo. Per questo ipotetico duetto sono stati utilizzati due danzatori facendoli dialogare nello spazio imprimendo pensiero esclusivamente attraverso i loro corpi, i loro movimenti e le loro posture, senza svelare il volto o dare una rappresentazione somatica chiara delle loro identità, ma puntando l’attenzione solo sul linguaggio anatomico, sul loro essere corpo. Attraverso la loro nudità (parafrasando il filosofo Jan-Luc Nancy) si espongono come immagine e trasferiscono ogni arcana profondità sulla superficie corporea perché “il mondo è composto proprio di superfici su superfici”, di corpi su corpi.

Da Indizi sul corpo di Jan-Luc Nancy“ […]Corpo nudo, è lui, è lei, ecco il nudo, la nuda, ecco il corpo nascente, il corpo in uno schizzo infinito, corpo che si avvicina, corpo prossimo, imminente ma sfuggente, in sé sottratto alla tua presa. Il tuo sguardo non lo afferra, è lui ad impadronirsi di te, è il suo cenno, la sua attesa, il suo essere in ritardo o in anticipo sulla sua unità di persona, di individuo o di soggetto. Corpo non personale, non individuato, corpo trasversale attraversato da tutte le nudità […]”