da fiore di glicine

da fiore di glicine

Firmo la mia condanna all'aridità.E' il mio ultimo atto di tacito amorea salvaguardia della tua dignità scheggiata dalla mia pena.Urleresti il tuo rifiutograffieresti le mie guardiane pupille;della mia notturna protezione, ne piango solo un po'.Sento le vene annodarsi,scoppio di pianto coaugulato,non c'è lo scoglio della tua guancia per le mie lacrime.Da fiore di glicine sono sciabola e tu la pesca in me che sei da sempre.Sciolto il guinzaglio non scappi via.I tuoi pensieri congelati dalle punte dei mieil'incredulità della tua coscienza al bacio dopo il lungo sonno.Il succo dell'errore sei e ogni alba ne è conferma.Ioaccusa e difensore, scosto il giutizio dai tuoi occhi velati, stretti, opachi.Da fiore di glicine sono sciabola e tu la pesca in me che sei da sempre.Idee polverosepapiri d'unghieimbarazzante sorriso cacao,morte in gola e lo specchio continuo di chi sa vivere.Vita errore. Natura errore. Scelta errore. Tempo errore. Gusto errore. Giudizio errore. Errore errore. Orfano della folla.Echeggiano soluzioni al cloro.Da fiore di glicine sono sciabola e tu la pesca in me che sei da sempre.C'è stordimento in me al tuo pensiero,insofferenza epidermica e maniacale protezione da me.Avvolto nel sangue, non scovi le ferite.Da fiore di glicine sono sciabola e tu la pesca in me che sei da sempre.Respiro aghi e piango ruggine.Da cieco al buio sorpassi le mie violenze.Io,carnefice e protettrice.Io,scheggia e scudo.Da fiore di glicine sono sciabola e tu la pesca in me che sei da sempre.

 

© Luna Cardilli