Logos

Logos

Il progetto “Logos” nasce dall’idea di utilizzare due tipi di linguaggio, quello dei segni e quello fotografico. Fondendo i due linguaggi, ne risulta un binomio in grado raddoppiare il piano comunicativo dell’immagine, ma allo stesso tempo, grazie alle caratteristiche proprie del linguaggio dei segni, che è a tutti gli effetti un “alfabeto” , in tale binomio è insita anche una formulazione verbale.

Il progetto si compone di una serie di installazioni site-specific  che cambiano conformazione e contenuto in base al luogo che le ospita. Possono racchiudere al loro interno una o più parole e presentarsi sia in forma di rebus da risolvere, sia come composizione generata dall’incastro delle parole adoperate. Per facilitare l'intellegibilità del lavoro – essendo esso basato su un sistema linguistico non a tutti noto - l'opera è sempre accompagnata da un supporto visivo che fornisce all'osservatore gli strumenti necessari per lettura, istruendolo sulla corrispondenza esistente tra ogni segno e la corrispondente lettera dell'alfabeto latino.

L'installazione è composta da un numero variabile di fotografie in bianco e nero, raffiguranti una lettera dell’alfabeto muto. Ogni lettera dell'alfabeto è interpretata da due soggetti differenti, ripresi nella medesima posa, ma con minime variazioni, in modo da creare una leggera vibrazione visiva. Il linguaggio dei segni utilizzato è il LIS (lingua dei segni italiana).   Le immagini si caricano poi di ulteriori richiami attraverso le pose dei soggetti, che richiamano in maniera più o meno velata le rappresentazioni pittoriche dal Rinascimento in poi, in una sorta di richiamo nostalgico ad un modo di vedere la rappresentazione facente parte del background culturale italiano. Il titolo della serie, “Logos”, che in greco significa “discorso”, vuole esplicare  il rapporto che si intende instaurare tra l’installazione e lo spettatore. Le parole che compaiono all'interno dell'opera sono infatti formulate sempre in modo tale da instaurare una conversazione, aperta a diverse interpretazioni, in maniera tale da determinare un dialogo mentale con lo spettatore, indubbiamente influenzabile dal suo background culturale.