DIFFERENTI - Volti e sguardi della Resistenza

DIFFERENTI - Volti e sguardi della Resistenza
Gli occhi parlano, un viso racconta mille storie, uno sguardo è capace di portarci lontano. Questo è il principio che ha guidato il mio lavoro; la sottile linea rossa, invisibile ancorché saldissima, attraverso cui si snoda l'intero percorso. Tornare a raccontare la Resistenza con una chiave di lettura diversa, che è quella del foto-racconto, è un modo diverso per riscoprire e dare luce ad un patrimonio inestimabile che è quello della Resistenza. Proprio in un momento in cui il revisionismo e la “pacificazione storica” rischiano di rigettare nell'ombra del passato questa storia e queste storie, questo tentativo di riattualizzazione acquista una carattere di necessità da cui è difficile prescindere.
Nelle espressioni, nei visi, nelle rughe e negli occhi delle persone coinvolte, ci sono la forza, il dramma, la paura, il ricordo forte e pesante di un’esperienza che segna la vita come le rughe segnano un viso. Le immagini scattate durante il racconto diretto della testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle quell’esperienza si pongono l’obiettivo di identificare ora chi ha combattuto, lottato, vissuto quegli anni mostrando sì il passaggio inesorabile del tempo, ma riportandolo all'interno di una costante, lo sguardo: l’espressività degli gli occhi, lucidi per la commozione, patinati dai troppi anni passati, ci rimandano ad un'immaginario estremamente vivo e vivificante. L’immagine viene in aiuto del racconto e il racconto dell’immagine; il coinvolgimento è profondo, l’identificazione con il protagonista diretto rimanda ad una sorta di immedesimazione empatica; tra chi osserva e vede e tra chi ha vissuto e visto s’instaura un legame emotivo, proprio perché scrutando il loro viso ed osservando i loro occhi è possibile ritornare ai momenti che da essi vengono descritti facendoli vivere nuovamente.
La scelta di concentrare questo progetto interamente sul territorio ferrarese è data dal fatto di voler riscoprire storie poco conosciute di una terra che ha vissuto la Resistenza in maniera del tutto differente rispetto all’immaginario comune: in questi territori la Resistenza è stata lotta “di pianura”, meno cruenta rispetto agli episodi accaduti in montagna ma non per questo meno decisiva. All'interno dei racconti di chi ha partecipato direttamente alla guerra partigiana, s’inserisce l’esperienza di chi partigiano non fu, ma che porta con sé il dramma della deportazione in Germania; un altro tassello che andrà a completare questo viaggio nella memoria e che si pone l’obiettivo di emozionare, colpire nel profondo, rendere coscienti che un pezzo della nostra storia è stata fatta da questi uomini e queste donne, dal loro impegno, dal loro coraggio, dal loro spirito di sacrificio, dalla loro dignità e dalla loro sofferenza.