GRUENER KATHARINA, SARTOR LUCA (CIRCO CARPA DIEM)

CIRCO CARPA DIEM
Circo

GRUENER KATHARINA, SARTOR LUCA (CIRCO CARPA DIEM)

Destinazione

Madrid - Spain

Periodo
-
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Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Il duo Circo Carpa Diem è anche parte di un collettivo internazionale di 8 artisti e artiste provenienti da Italia, Irlanda, Spagna ed Israele. Ha creato il suo primo spettacolo Express, premiato come miglior spettacolo di strada, che è stato presentato in Spagna con una lunga tournée, alcune date della quale sono oggetto della proposta. Express è uno spettacolo di circo per tutte le età che unisce lo humor con tecniche quali palo cinese, monociclo, bascula, giocoleria, verticali clown con una forte presenza di portes acrobatico femminile.

ENTE OSPITANTE

Azienda Faltan7 di Madrid è una compagnia internazionale di circo composta da artisti provenienti da Irlanda, Israele, Spagna e Italia.

Faltan7 è formata da 8 studenti della 15° promozione della Scuola di Circo Carampa di Madrid (2014/2016). Al termine del loro percorso di studi, gli artisti hanno deciso di continuare a lavorare insieme creando diversi spettacoli di circo in cui combinano varie tecniche come il porté acrobatico, le scale, l'equilibrismo, il palo cinese e il clown.

Il nome della società è un chiaro richiamo al resto dei compagni di classe che hanno continuato la loro carriera con altri progetti: Ina Gruener, Luca Sartor, Fifi Rossenblat, Mon SalMón, Paula Garo, Naikel Blázquez, Moran Shoval e Libby Halliday.

 

Intervista

Come e quando è nata la vostra passione per il circo?

Katharina: Mi sono avvicinata al mondo del circo da bambina: a sette anni ho iniziato a frequentare una piccola scuola di circo nel mio paese, in Alto Adige, chiamata “Animativa”. Qui il circo l’ho vissuto come un gioco, poi all’università ho studiato educazione sociale e culturale e ho fatto la tesi su un progetto di circo sociale in Kenya, dove sono andata come volontaria per portare avanti un’iniziativa della durata di tre anni. È stato proprio lì che ho conosciuto Luca.

Quindi vi siete conosciuti in Kenya!

Luca: Esatto. Io sono educatore ed ero in Kenya per seguire un progetto di circo sociale con i ragazzi. Lì ho conosciuto Katharina e abbiamo deciso di intraprendere una formazione per artisti di circo contemporaneo a Madrid. Abbiamo studiato insieme per due anni, alla scuola di circo “Carampa”, specializzata in palo cinese e motociclo, giocoleria e mano mano.

E così è nato il vostro duo.

Sì, da qui è nata l’idea di fare uno spettacolo insieme, e poi anche di fondare una compagnia, insomma ci è venuta voglia di creare insieme. Ora abbiamo due compagnie: Carpa Diem è il nostro duo, facciamo spettacoli di strada e da quest’anno anche in sala. Spesso giriamo per l’Italia.

E la seconda compagnia?

Abbiamo formato un collettivo a Madrid, chiamato cia.Faltan7, siamo in otto persone provenienti da quattro paesi diversi. La particolarità è che siamo sette donne e un uomo, Luca.

Facciamo base in Spagna e ci spostiamo per seguire i vari progetti, ma lavoriamo soprattutto in Spagna e Portogallo. Il collettivo all’inizio è nato dalla nostra amicizia, non volevamo perderci di vista, e poi abbiamo ideato uno spettacolo che sta andando piuttosto bene perciò lo stiamo strutturando sempre di più: abbiamo preso anche un regista e un coreografo.

Perciò vi spostate spesso tra Spagna e Italia…

Sì, ci piace continuare con entrambi i progetti ed entrambi i paesi. Sono due spettacoli ai quali teniamo molto, ed è bello così.

Com’è strutturato il vostro spettacolo?

Entrambi gli spettacoli sono multidisciplinari e connessi con il teatro e con la drammaturgia: vogliamo raccontare una storia.

Quello del duo è basato sull’idea del pane e dell’impastare, ci piaceva l’idea del cucinare insieme.

Ora abbiamo adattato lo spettacolo alla sala, dura un’ora e mette insieme palo cinese, monociclo, bici acrobatica e humor.

Anche lo spettacolo del collettivo unisce diverse discipline, tra cui acrobatica ed equilibri, palo cinese e clownerie.

L’idea dell’impastare è molto bella, molto fisica. Da dove è nato questo spunto?

L’idea dell'ambiente culinario è nata dalla ricerca di un contesto familiare, quotidiano, che potesse aiutare a connettere gli attori con il pubblico. Nel nostro spettacolo è fondamentale creare un contatto empatico con il pubblico. La scelta del pane non è stata casuale: volevamo un alimento semplice, di base, come è il pane, che accomuna molte culture e prende di luogo in luogo forme e texture differenti, ma utilizza gli stessi semplici ingredienti. Un alimento che racchiude una sua ritualità e difficoltà, mantenendo la sua semplicità. Un alimento con molta storia alle spalle, che da sé ne ha da raccontare, e noi lo raccontiamo a modo nostro.

Come siete riusciti a portare avanti i vostri progetti durante i mesi di pandemia?

Proprio nel periodo del lockdown avevamo vinto un bando per una residenza che ci ha permesso di concentrarci sulla fase di creazione: così è nato il nostro spettacolo da sala, il Duo Doppio Zero. Fortunatamente avevamo già previsto di prenderci quei mesi per la fase creativa.

Progetti per il futuro?

Ora abbiamo tanta voglia di portare in giro il nostro spettacolo, di ricevere risposte dal pubblico, in modo che possa crescere e affinarsi. Ci piacerebbe entrare di più nel mondo del teatro, perché fino ad oggi abbiamo fatto tanti festival di strada ma poco teatro di sala.

Abbiamo parecchie date per l’estate e siamo contenti, la gente non vede l’ora di andare agli spettacoli dal vivo ed è importante continuare a esibirsi. Anche se i festival si sono un po’ ridimensionati questo non è per forza un male, perché si dà più valore allo spettacolo in sé.

 

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