Ramella Piero
Ramella Piero
Lisbona - Portugal
IL PROGETTO
Periodo di residenza per la creazione di un nuovo spettacolo intitolato Cantar in cui l’artista è coinvolto come co-autore e performer. Lo spettacolo è prodotto dal Festival Internazionale Alkantara e debutterà in autunno al teatro Campo Alegre (Porto). Il progetto si sviluppa insieme al gruppo Um Cavalo Disse Mamãe un collettivo indipendente, multidisciplinare e transfrontaliero nato in Portogallo nel 2022 nel contesto del PACAP 5 , in cui artisti provenienti da diversi Paesi hanno avviato un lavoro di ricerca continua che affronta, tra gli altri temi, la condizione umana e animale in una relazione dialogica, poetica e simbolica.
ENTE OSPITANTE
Alkantara Associação Cultural è un’associazione culturale senza fini di lucro con sede a Lisbona, che promuove le arti performative — tra cui danza, teatro e performance — intrecciandole con altre forme artistiche e saperi. La loro missione è quella di mettere in dialogo pratiche artistiche sperimentali e riflessioni contemporanee, contribuendo così allo sviluppo di una società più aperta e consapevole. Tra le attività principali vi è l’organizzazione annuale del Alkantara Festival — un festival internazionale che accoglie progetti performativi innovativi e dibattiti su temi urgenti nelle arti e nella società.
Piero Ramella arriva alla danza e al teatro attraverso un percorso eterogeneo: dopo gli studi in filosofia e le prime esperienze come artista visivo, inizia a collaborare con realtà di teatro sperimentale e frequenta un postmaster in ricerca artistica a Bruxelles. Si avvicina poi in maniera più diretta alla coreografia, frequentando un corso di ricerca coreografica al Forum Dense di Lisbona. Qui conosce gli artisti con cui nel 2022 fonda il collettivo Um cavalo disse mamãe, una realtà indipendente e multidisciplinare che unisce danza, teatro e letteratura. A giugno 2025 con loro ha preso parte a Cantar, spettacolo co-prodotto dal Festival internazionale Alkantara e sviluppato in residenza a Lisbona. Il lavoro prende ispirazione dall’album Cantar di Gal Costa, un disco composto durante una dittatura e firmato da un’icona della musica brasiliana. Cantar gioca sul contrasto tra la l’allegria della musica e un forte messaggio politico nascosto, la stessa ambivalenza che Piero e il suo collettivo hanno riproposto nello spettacolo omonimo. Un viaggio corale che riflette, in forma poetica e simbolica, le tensioni del presente e le sue catastrofi.