SANTORSA RUBEN MATTIA

Photo by AstridAckermann
Musica

SANTORSA RUBEN MATTIA

Destinazione

Berlino - Germany

Periodo
-
Tornato
Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Berlin westhafen - umschlagplatz klang (Prima Assoluta) è un’opera musicale e di teatro performativo, e riunisce in un
concerto gli ensemble di Berlino dediti alla musica contemporanea. L’artista italiano è uno degli ospiti internazionali, ed è stato invitato a ricoprire il ruolo di prima chitarra elettrica dell'ensemble. A seconda del luogo e della prospettiva, tutti i partecipanti sperimentano una composizione generale diversa. Il suono degli strumenti entra in dialogo con i suoni del porto, l'architettura, la luce, l’acqua.

ENTE OSPITANTE

Kreativ Kultur Berlin è il centro di consulenza per il finanziamento culturale e l'economia creativa è il primo punto di contatto per liberi professionisti e creativi autonomi a Berlino. Riunisce i programmi di spettacoli di circa 80 teatri, teatri d'opera e sale da concerto.

Intervista

Una performance musicale nel porto di Berlino: vuoi darci qualche dettaglio in più sul progetto cui hai partecipato?

Esatto, il progetto si è svolto a Berlino verso la fine di maggio e l’inizio di giugno. Si trattava di una sonorizzazione spaziale con musiche, direzione e curatela di Daniel Ott, che ha riunito tutti gli ensemble della città e alcuni guest per suonare nel porto commerciale di Berlino. Eravamo circa una sessantina di musicisti: l’evento durava due ore e mezza ed era diviso in tre parti. Nella prima parte noi musicisti eravano divisi in gruppi; ogni gruppo si trovava in una parte diversa del porto; il pubblico camminava attraverso le varie postazioni. Ma c’era una relazione musicale fra i vari gruppi. Per esempio, le performance erano organizzate da cronometri: l’idea consisteva nel dare la possibilità di avere diverse esperienze dello stesso pezzo ascoltandolo da punti diversi dello stesso spazio. Nella seconda parte, i musicisti si spostavano: andavano verso un’altra parte del porto creando un corridoio che accompagnava l’ascoltatore verso il luogo dove si teneva la terza parte: un silos. Nell’ultima parte dello spettacolo, tutti i musicisti si ritrovavano nello stesso luogo per suonare insieme un pezzo

 

Tu suoni la chitarra elettrica, ma con quali altri musicisti ti è capitato di suonare nel tuo gruppo?

Nel mio primo gruppo c’erano due chitarre elettriche, due contrabbassi, due clarinetti, due percussionisti e due corni. Nella seconda parte suonavo assieme a un flauto, un violoncello e una tromba. Nell’ultima parte della performance invece tutta l’orchestra era al completo.

 

Che esperienza è stata partecipare a uno spettacolo che viveva soprattutto del luogo in cui avveniva? Pensi che sia un’esplorazione creativa ripetibile?

Sì, certamento. Spesso nella musica contemporanea succede che le composizioni siano pensate in base a uno spazio: questa è stata la prima volta in un progetto del genere e di queste dimensioni; per esempio, non mi era mai capitato di partecipare a un progetto che chiedesse così tanta cura per lo studio di uno spazio aperto. Come esperienza è stata unica, e anche dal punto di vista del pubblico è stato un grande successo: lo spettacolo ha fatto sold out tutte e tre le sere in programma. 


Pensi che Berlino fosse la città giusta per un progetto del genere?

Berlino è perfetta per questa rappresentazione artistica: non solo perché lo spazio del porto è bellissimo - fra l’altro, la scenografia al tramonto era molto suggestiva - ma anche per la cultura musicale della città. Al momento, Berlino è il luogo della musica contemporanea, e rappresenta la più grossa comunità di musicisti e ensemble - nel mondo, non solo in Europa. Per la mia esperienza, in questo progetto mi è capitato di conoscere molte persone - anche non strettamente legate alla musica. Forse il lato più formativo è stato lavorare con il compositore - Daniel Ott - una possibilità unica che non mi era ancora capitata. 

 

Ti piacerebbe partecipare a un’altra iniziativa del genere, in cui la musica diventa parte dello spazio comune?

Il progetto era già stato fatto a Basilea - altra città chiave del panorama musicale contemporaneo - più o meno 20 anni fa, e di sicuro c’è la possibilità di portare questo progetto in altre città. Ovviamente non è un lavoro semplice: bisogna coinvolgere musicisti, drammaturghi, direttori, e c’è molto lavoro amministrativo da fare. Poi, molto dipende dallo spazio in sé: prima delle prove di questo progetto equipe e compositore hanno fatto molti sopralluoghi, ma nonostante tutto ci sono stati alcuni cambiamenti logistici e tempistici. Per esempio, il mio primo gruppo aveva container alle spalle, e ne avevamo un paio anche davanti. Durante le prove vere e proprie abbiamo deciso di non tenere container davanti a noi, per rendere lo spazio più aperto e permettere una migliore diffusione del suono

 

Hai già nuovi progetti in programma per i prossimi mesi?

Nei prossimi mesi sarò ospite di diverse orchestre e ensemble: suonerò con l’SWR, l’orchestra di Stoccarda, la Tonhalle Orchestra di Zurigo, il mese prossimo sarò a Monaco per un programma monografico sul compositore italiano Pierluigi Billone, la cosa più importante però è in programma a novembre in duo con il chitarrista tedesco Adrian Pereyra: debutterà un nuovo concerto per due chitarre elettriche ed elettronicadi chitarra acustica ed elettrica - per questo progetto abbiamo commissionato 8 brani a 8 compositori e presenteremo queste composizioni, grazie al supporto della Ernst Siemens Stiftung e il Musikfonds. Quest’anno passeremo da Essen, Salisburgo e Monaco. Il prossimo anno suoneremo anche a Colonia, San Sebastian - e poi di nuovo a Monaco. 

 

Santorsa proget

 

 

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