Il pensiero scontato

Il pensiero scontato

PAZZA ITALIA

Il progetto pazza italia è la risposta alla campagna pubblicitaria “il pensiero che conta” lanciata dalla azienda di moda Piazza Italia.

Tutto nasce, qualche tempo fa, in un centro commerciale, luogo in cui, nonostante la mia verve da controrivoluzionario ogni tanto sono costretto, causa terminazione improvvisa domenicale di derrate alimentari o pressioni esterne da parte di amici e morosa meno controrivoluzionari di me a frequentare. Passando per i corridoi dalle piastrelle pulite uguali in tutta Italia, o meglio in tutti i centri commerciali da me frequentati, mi sono imbattuto in una gigantografia con su scritto “Il pensiero che conta” con un invito a scrivere le proprie riflessioni su una pagina facebook o su un profilo twitter #ilpensierocheconta, incuriosito da un messaggio pubblicitario così diverso dai soliti: “Saldi”, “3x2”, ecc.,  mi sono avvicinato e ho preso un catalogo che ho sfogliato seduto su una panchina.

Una prima veloce occhiata agli spot, in parte creati, per lo meno così ci viene detto, dall’estro poetico e dal genio creativo dei follower e in parte invece sapientemente creato da chi ha messo in piedi e curato la campagna pubblicitaria, selezionando poi per fare da modello\a gente comune. Premesso brevemente che per gente comune avrei voluto vedere mia nonna anziana e alcune persone che conosco come me in abbondante sovrappeso, ma adesso l’estetica del brutto forse era pretendere troppo, la cosa che più mi ha colpito e financo ferito sono i messaggi, forse perché il tutto è stato visto e letto a breve distanza dalla lettura di No Logo di Naomi Klein. Il messaggio che lanciano queste pagine patinate è demagogico fino al midollo tentando di sfruttare l’onda lunga dell’anti-politica e dell’antitutto che in Italia è sport nazionale puntualmente verificato ad ogni elezione. Tutti i problemi trattati e ve ne è un amplissimo campionario, dalla scuola all’economia alle speculazioni edilizie alla giustizia sociale al razzismo ai mille altri trattati è passato in rassegna con la brutalità e velocità con cui si consuma un panino da McDonald’s, tutto è in superficie non c’è mai nemmeno l’accenno a una riflessione seria su tematiche di grande importanza sociale. Certo non che bisogni aspettarsi chissà che da una azienda che produce vestiti, però questo sfruttare le debolezze, in questo caso non fisiche ma psicologiche, del genere umano e della razza italica mi urta.

 

E allora nasce questo progetto, che tanto premesso, non vuole essere un attacco frontale contro questa azienda che non conosco affatto, bensì un attacco a un certo modo di fare pubblicità sulle spalle della nostra ignoranza. Prendendosela più con chi fruisce di questi messaggi e passando davanti a questi cartelloni pensa: <<hanno proprio ragione, sono tutti ladri questi politici>>, o messaggi affini, diversi nella forma ma uguali nel contenuto. Il tentativo è quello di spingere anche di poco, anche solo per un momento, l’asticella della riflessione un po’ più in alto, non contrabbandando l’idea di essere tutti gente comune, come recita lo slogan della casa di vestiti, bensì di essere tutti speciali, in grado di analizzare, riflettere, scegliere.